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A.B. 1 gennaio 2015
Cala il sipario su Ai confini tra Sardegna e Jazz
Ultimo appuntamento, sabato 3 gennaio, per la ventinovesima edizione del festival internazionale organizzato a Sant´Anna Arresi dall’associazione culturale Punta Giara
Cala il sipario su Ai confini tra Sardegna e Jazz

SANT'ANNA ARRESI - Ultimo appuntamento, sabato 3 gennaio, per la ventinovesima edizione del festival internazionale “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, organizzato dall’associazione culturale “Punta Giara” con il patrocinio degli Assessorati al Turismo e Pubblica Istruzione della Regione Autonoma della Sardegna, del Ministero dei Beni Culturali, della Gestione Commissariale ex-provincia di Carbonia-Iglesias, del Comune di Sant’Anna Arresi e della “Fondazione Banco di Sardegna”. A chiudere la storica rassegna jazz di Sant’Anna Arresi, saranno altre due spettacolari band jazz, devote all’improvvisazione e alla sperimentazione.

I concerti inizieranno come di consueto alle ore 21, all’interno del “Palanuraghe”, situato accanto al comune di Sant’Anna Arresi. Il duo Louis Moholo-Moholo ed Alexander Hawkins si cimenterà in uno scambio culturale, una performance dedicata all’improvvisazione sospesa tra gli energici slanci del piano di Hawkins e la straordinaria gamma dinamica delle percussioni di Moholo-Moholo. Nonostante rappresenti due distinte generazioni di musicisti (Moholo-Moholo, maestro affermato e veterano di innumerevoli registrazioni fondamentali e band passate alla storia della musica; Hawkins, membro di una generazione molto più giovane ma la cui audacia e visione musicale lungimirante hanno contraddistinto come una delle forze maggiori della scena odierna), il duo ha sviluppato un rapporto speciale durante gli ultimi anni, che lo rende un interessante anello di giunzione tra il trascorso del jazz e le avanguardie odierne.

A chiudere il festival, in esclusiva per l’Italia, l’ElectroAcoustic Septet di Evan Parker, un ensemble molto speciale, composto da Parker al sassofono, Peter Evans alla tromba, Walter Prati al computer, Marco Vecchi alle proiezioni audio, Paul Obermayer e Richard Barrett alle elettroniche live e Steve Noble alla batteria. ElectroAcoustic è un progetto iniziato nel 1990, con lo scopo di esplorare in tempo reale i limiti dell’elaborazione dei segnali, nell’ambito dell’improvvisazione musicale. L’obiettivo di Parker è approfondire l’attuale percezione dell’arte dei suoni, in un discorso aperto tra strumenti classici ed elaborazioni digitali. Il settetto sottopone strumenti e computer a test di creatività in tempo reale, mettendo alla prova le capacità di libera improvvisazione del digitale contro l’umano. All’evolversi della tecnologia digitale gli ElectroAcoustic rispondono cercano nuovi metodi e possibilità per sfruttarne le sonorità ancora non considerate o esplorate a pieno.

Nella foto: Louis Moholo-Moholo ed Alexander Hawkins
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