S.A.
17 febbraio 2015
Inchiesta agnelli Igp taroccati Da 45 a 131 indagati a Sassari
Il pm Gianni Caria ha notificato nei giorni scorsi l´avviso di chiusura delle indagini ad allevatori e macellatori di tutta la Sardegna, ai dirigenti del Consorzio di tutela dell´agnello sardo che ha sede a Nuoro e dell´organismo di controllo Ocpa di Bonassai (Olmedo)

SASSARI - Sono diventati 131 gli indagati dell'inchiesta della Procura di Sassari sui cosiddetti agnelli Igp "taroccati". Nel mirino diversi macellatori sparsi nell'isola che, secondo i carabinieri del nucleo antifrodi di Roma e gli inquirenti, avrebbero spacciato come sarda carne arrivata da altri Paesi. Nel fascicolo aperto nel 2012 erano state iscritte inizialmente 45 persone.
Il pm Gianni Caria ha notificato nei giorni scorsi l'avviso di chiusura delle indagini ad allevatori e macellatori di tutta la Sardegna, ai dirigenti del Consorzio di tutela dell'agnello sardo che ha sede a Nuoro e dell'organismo di controllo Ocpa di Bonassai (Olmedo). Rispetto alla fase iniziale, oggi a 40 indagati viene contestata l'associazione per delinquere: si tratta di direttori, consiglieri, dirigenti, responsabili di servizi di controllo del Consorzio e dell'Ocpa, ma anche titolari o gestori di macelli, «che si associavano allo scopo di commettere più delitti di falso ideologico e materiale, truffa ai danni dello Stato e della Regione Sardegna e frode in commercio», scrive la Procura. Sono andati prescritti altri reati dello stesso genere, relativi a episodi circostanziati e descritti nel 415 bis.
L'indagine sulle presunte anomalie nelle certificazioni Igp per l'agnello sardo era partita nell'estate del 2011 con le prime perquisizioni dei carabinieri in alcune aziende di macellazione e produzione. La mole di documentazione sequestrata dai militari del Nucleo antifrodi di Roma aveva richiesto una proroga delle indagini preliminari. Nella fattispecie si trattava di capire se gli agnelli spacciati come sardi, e quindi marchiati con l'etichetta Igp (Indicazione geografica protetta), fossero stati sottoposti ai controlli previsti dalla normativa, se rispondessero cioè al disciplinare e se avessero di conseguenza i requisiti necessari per ottenere quel tipo di marchio.
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