«Fiscalità di vantaggio e zona franca per rilanciare produzioni e consumi», propone l´ex governatore della Sardegna
CAGLIARI - «I dati sui consumi diffusi da Confcommercio facciano riflettere il fronte politico contrario alla zona franca». Così il forzista Ugo Cappellacci commenta i dati Istat, rilanciati dall’associazione di categoria, che certificano un calo dei consumi superiore a quello nazionale
[LEGGI]. «L’attuale Maggioranza – prosegue l'ex governatore della Sardegna - ha seguito in maniera acritica una Giunta che ha frettolosamente abbandonato il cammino della fiscalità di vantaggio e che ha spocchiosamente definito “un inganno” la proposta per la zona franca integrale della Sardegna».
«Altrettanto frettolosa, quanto disonorevole – insiste il rappresentante di Forza Italia - è stata la rinuncia a difendere davanti ai giudici costituzionali del provvedimento riguardante le accise, contenuto nella Finanziaria del 2013 e impugnato dal Governo. Nonostante i numerosi tentativi di demonizzarla, nessuno è riuscito a dimostrare che l’iniziativa promossa nella scorsa Legislatura non fosse legittima, idonea a condurre verso il risultato. Per questo, invitiamo la Giunta Regionale nell’immediato a non aggravare il peso gravante sulle imprese, ritirando l’aumento dell’Irap previsto in Finanziaria, ma soprattutto a riprendere una bandiera che non ha colore politico e che ha lasciato cadere frettolosamente».
«Con la fiscalità di vantaggio si rilancia l’attività delle imprese, si creano nuove opportunità occupazionali e di reddito che, come è noto consentirebbero il rilancio dei consumi, creando un circolo virtuoso. Ancora una volta ricordiamo che meno tasse significa più consumi, più impresa e quindi più lavoro e maggiore serenità per le famiglie. Per questo occorre invertire subito la rotta rispetto ad una pressione fiscale che, nonostante i proclami di Renzi, ha raggiunto cifre da record mondiale. Anziché fermarsi all’esistente – ha concluso Ugo Cappellacci - la Giunta abbia il coraggio di riprendere e rilanciare una battaglia che appartiene a tutti i sardi».
Nella foto: Ugo Cappellacci