In un clima di fair play politico si è svolto l'incontro nella sede dei Riformatori in cui il sindaco di Alghero ha risposto in merito all'operato del suo esecutivo su tutti gli argomenti "caldi" che riguardano il territorio
e il gruppo cittadino dei Riformatori Sardi
ALGHERO - In un clima di fair play politico si è svolto mercoledì sera l'atteso "botta e risposta" tra il sindaco di Alghero e il gruppo cittadino dei Riformatori Sardi. L'incontro molto partecipato, tenutosi nella sede del partito in via Giovanni XXIII, era stato chiesto dal leader Pietro Fois dopo alcune "schermaglie" mezzo stampa avute con il primo cittadino sulle vertenze aperte del territorio [
LEGGI]. La discussione è stata articolata con il sindaco impegnato a rispondere in merito all'operato del suo esecutivo su tutti gli argomenti "caldi": dal porto all'aeroporto, dall'emergenza casa alla sanità.
Porto e aeroporto. Relativamente al porto, il sindaco ha ricordato come le concessioni scadano nel 2020, anche se è già stata formalizzata da circa un anno e mezzo una proposta della “Marina di Alghero”. «In teoria - ha spiegato Mario Bruno - la Regione potrebbe decidere che la proposta sia di interesse regionale, ma noi pensiamo che niente possa essere fatto ad Alghero senza gli algheresi». Intanto, è pronta la bozza delle linee guida regionali dei porti turistici: «credo che siamo arrivati al dunque», ha spiegato Bruno, indicando il porto come importante strumento di sviluppo. «Serve un momento pubblico d'incontro per la città», ha concluso il primo cittadino.
Bruno si è quindi detto molto preoccupato per quel che riguarda l'aeroporto. Uno scalo giunto al bivio visto che l'Unione Europea ha detto che il Comune non può fare altre ricapitalizzazioni (ritenute aiuti di Stati indiretti). La Regione dovrebbe quindi ripristinare il capitale e poi metterne sul mercato il 72 percento. Ma questo pone diversi interrogativi sul futuro dell'aeroporto, in base al privato che dovesse acquistare la maggioranza: quali aerei? Quali rotte? Quali vettori? Quali destinazioni? Farebbe crescere Alghero o altri scali (magari sempre di sua proprietà)? Chi garantisce la regia pubblica? Chi garantisce la ricaduta positiva sul territorio? Ma c'è un altro pesante interrogativo: e se nessuno dovesse partecipare all'acquisto? Il “piano B” sarebbe il fallimento della Sogeaal. L'Enac potrebbe quindi fare una gara internazionale, ma cosa accadrebbe in relazione ai livelli occupazionali (si parla di circa 260 posti fissi ed una sessantina di lavoratori stagionali). «Noi vogliamo dire la nostra dal di dentro», ha sottolineato il primo cittadino, sottolineando come, questo sistema, pur con criticità, abbia garantito uno sviluppo economico.
Tasse e partecipate. «La Tasi è da rivedere – spiega il sindaco – perchè non è giusto che paghino tutti uguale. Chi ha la prima casa deve pagare meno di chi ha la seconda ed anche la terza. Inoltre, lo scorso anno, chi aveva meno di 4500euro nell'Isee, pagava solo il 50 percento della tassa, ma il Comune sta cercando le risorse per portare all'abbattimento totale».
Sulla tassa di soggiorno ha proseguito: «servirà per sostenere il decoro urbano. Infatti, in materia di cantieri verdi, la Regione smetterà di finanziarli da maggio ed il Comune non ha fondi per sostenerli. Alghero ha quindi bisogno di un nuovo censimento (l'ultimo è del 2001) per una miglior imposizione». Inoltre, ci sono circa 60milioni di euro non riscossi e per la riscossione coatta, il Comune di Alghero potrebbe decidere di affidarsi ad esterni. Questo verrà deciso dopo aver confrontato costi e benefici, per trovare la miglior soluzione per la città. «Siamo un Comune che non riscuote, dobbiamo invertire la tendenza. Dobbiamo fare in modo che tutti paghino», ha dichiarato il sindaco.
Riguardo alle partecipate, il primo cittadino ha ricordato che entro il 31 marzo «si dovranno fare delle scelte sulle partecipate» che ha definito non strategiche Stl, Consorzio Porto e Porto Conte Ricerche, «mentre ci sono grossi interrogativi su Secal, Meta ed In House». Parlando di quest'ultima, il primo cittadino ha giudicato «folle» la scelta si smantellare il settore comunale delle Manutenzioni. «Il Comune non deve fare assistenzialismo a discapito della sicurezza». Inoltre, ci sarà da discutere anche la situazione parcheggi, con ventisei persone mandate a casa.
Per quanto riguarda la Fondazione Meta, Bruno ha sostenuto «come la programmazione vada fatta con ampio anticipo, ma che si debba migliorare il coinvolgimento dei cittadini, che possano così portare proposte che arricchiscano l'idea originaria. L'idea dell'albo delle associazioni dovrà portare ad una consulta delle stesse».
Appalto igiene urbana. Sulle nove domande presentate, finora, ne è stata esaminata solo una. Quindi, ci sono poche possibilità che il servizio venga affidato prima dell'estate. Inoltre, anche se ciò avvenisse, la società vincitrice avrebbe bisogno di alcuni mesi per accantierarsi. Sicuramente, il Comune chiederà alla ditta che si occuperà del servizio quest'estate, di utilizzare il personale stagionale per potenziare il servizio, anche numericamente, e non per sostituire i lavoratori in ferie o in malattia.
Problema lavoro e emergenza casa. «Amministrare significa fare delle scelte ed ogni scelta comporta una rinuncia». Questa la premessa del sindaco di Alghero Mario Bruno, affrontando il “problema lavoro” e l'“allarme casa”, due dei punti principali analizzati durante l'incontro con il primo cittadino organizzato ed ospitato dai Riformatori Sardi, con il presidente Nicola Salvio nel ruolo di anfitrione. Ricordando i 2,5milioni di euro di tagli statali (che si sommano alla stessa somma dell'anno precedente, ha comunque chiarito i due principali doveri di un'ente territoriale come il Comune: “garantire servizi e fare politiche di sviluppo” ed è partito dal Puc per analizzare la città. «Abbiamo pronte le linee guida ed il Puc è per buona parte una risposta alle esigenze della città, andando a muovere tante attività. Dobbiamo partire da una fotografia reale della città, con dati socio-economici reali». A questo punto, ha ricordato i dati dell'Osservatorio del Turismo, che ha rilevato come, in città, il 60 percento delle case siano “seconde”, utilizzate poco o addirittura per niente. Di contro, sono 480 le famiglie algheresi senza una casa. In pratica, «ci sono case senza gente e gente senza casa», ha chiosato il sindaco. Ed inoltre, il rischio, secondo alcuni studi comparati è che, nel giro di trent'anni, la popolazione potrebbe dimezzarsi.
Sempre in materia di lavoro, il sindaco ha ricordato l'accordo con l'Università di Sassari (nell'ultimo periodo di reggenza di Attilio Mastino), con il “Progetto Innovare”, con 900mila euro di fondi legato all'animazione territoriale. In programma un Centro per l'imprenditorialità, a Lo Quarter, utile per agevole gli start up d'impresa, ed un Centro di orientamento al lavoro, dove i giovani potranno sapere dove trovare informazioni su programmi, progetti, finanziamenti, domande, quasi seguiti in modo individuale e personalizzato. Chiarendo ancora una volta che il Comune non può dare lavoro, ma favorire opportunità, Bruno ha chiarito che «dobbiamo garantire informazioni, invitare sul territorio chi veicola lavoro. Non dobbiamo perdere nessuna opportunità.
Dobbiamo capire se le attività della città rispondono alle esigenze del turista», ha proseguito Bruno, che ha chiarito quale dev'essere la parola d'ordine: «Riqualificazione. Una riqualificazione della città, dei quartieri, che devono diventare più attraenti per i turisti, ma anche per le imprese». Quindi riqualificazione, «non servono nuove volumetrie, abbiamo costruito anche troppo in città. Servono nuove aree di espansione, ma che diano servizi a chi ci va ad abitare». Tra gli altri interventi, spazio anche al Piano urbano del traffico, rivedere il Piano del commercio, il Piano degli arredi e, anche per favorire l'intero arco della filiera alimentare, la valorizzazione di Surigheddu e Mamuntanas (con un progetto studiato in collaborazione con la Regione).
Restando sull'argomento casa, il sindaco ha ricordato il progetto sull'invenduto, con la proposta fatta alle imprese locali «che non ha funzionato a causa dei prezzi di mercato che ad Alghero sono più alti che in altre zone. Sarebbe quindi da studiare un progetto sull'usato da ristrutturare». E ha poi elencato il cronoprogramma sui prossimi interventi di edilizia popolare. Ancora in discussione il futuro dell'ex cotonificio: «abbatterlo e ricostruire o riqualificarlo?
».
Sanità. «Dobbiamo andare sempre più verso l'assistenza domiciliare - ha chiarito Bruno, che sottolinea l'utilità di una vera personalizzazione del servizio. Un'idea non solo utile per assistere e soccorrere, ma anche economicamente intelligente. Bisogna quindi puntare sul coinvolgimento attivo delle imprese sociali, in un settore che potrebbe diventare una fonte di lavoro interessante». In ultimo, ha ribadito la prossima convocazione di un Consiglio Comunale aperto, alla presenza dell'assessore regionale alla Sanità.
Mare gialla e rete idrica e fognaria.
Il Comune controllerà le vasche di polmonazione mai entrate in funzione (poi definite “della prima pioggia”) per capire qual'è il problema. Verrà messa in funzione quella di Piazza Sulis. Inoltre, si stanno cercando risorse aggiuntive per il sistema idrico-fognario. Dal 2011, Ato ed Abbanoa non trovano l'accordo (2milioni di finanziamenti pronti) sulla situazione dei reflui di Olmedo e sul potabilizzatore di Mont'Agnese. In relazione alla discussione sui reflui di Sassari, che dovrebbero essere sversati nel bacino del Cuga, se ne sta interessando il Servizio Idrografico Regionale. Sullo stagno del Calik, invece, le tante concause sono ora studiate dalle Università di Sassari e di Cagliari, dalla Regione, dal Comune e dal Ministero dell'Ambiente.
Nella foto: un momento dell'incontro