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Mariangela Pala 26 marzo 2015
Porto Torres: Francesco Demuro trionfa nella sua patria
Grande successo al teatro Parodi di Porto Torres del Recital del tenore lirico turritano, Francesco Demuro, uno dei più grandi interpreti della musica lirica internazionale
Porto Torres: Francesco Demuro trionfa nella sua <i>patria</i>

PORTO TORRES - Uno spettacolo ben riuscito con le arie immortali del repertorio, scelto e cantato da uno dei più grandi interpreti della musica lirica internazionale, il tenore lirico turritano Francesco Demuro, hanno invaso il palco del Teatro "Andrea Parodi" per un Recital speciale, organizzato da Musicando insieme, dedicato alla musica lirica. Un invito che è stato raccolto con grande entusiasmo e che ha fatto registrare, nella serata di ieri, il tutto esaurito. La musica lirica e il Teatro Parodi: finalmente un connubio indissolubile grazie alla magia che il tenore è riuscito a creare davanti ad un pubblico generoso di applausi.

Una partecipazione oltre le attese: più di seicento spettatori hanno avuto la fortuna di poter assistere ad interpretazioni affascinanti di brani come “Una furtiva lagrima”, la romanza appartenente a L'elisir d'amore di Gaetano Donizetti, e “Quando le sere al Placido” tratto da Luisa Miller, un'opera lirica di Giuseppe Verdi. Dotato di una voce strepitosa e di una notevole presenza scenica, ha letteralmente emozionato il pubblico, al quale ha offerto una trascinante interpretazione delle arie più famose dell’operetta, come “Che gelida manina” il brano più celebre dell’ opera "La Boheme" scritta da Giacomo Puccini, tutti brani che hanno accompagnato il pubblico alla scoperta dell’opera.

«Provo più emozione a cantare qui che non al Metropolitan di New York, perché qui mi sento sotto esame da quando ho registrato le mie prime emozioni da bambino, quando salivo sul palco e mi tremavano le gambe», aveva dichiarato il tenore prima di esibirsi. Emozioni che riaffiorano ogni volta che nella sua città di origine, Porto Torres, Francesco Demuro sale su un palcoscenico, come lui stesso ha ribadito davanti al pubblico. «Al Met di New York, il più grande teatro dell'opera del mondo, hanno applaudito l’artista, noi qui applaudiamo l’uomo, il suo talento e il suo percorso di vita», ha detto il presentatore della serata, Giuliano Marongiu.

L’artista, accompagnato al pianoforte dal Maestro Michele Nurchis, ha stupito tutti interpretando con passione intensa i brani musicali italiani di Cesare Andrea Bixio, “Mamma” e “Parlami d’amore, Mariù” scritti nel 1932 per la voce di Vittorio De Sica. E poi un commovente susseguirsi di arie d’amore smisurato e profondo, come i brani della canzone napoletana “Non ti scordar di me”, "Torna a Surriento” e "Tu can nun chiagne”. Acclamazioni e bis con “La donna è mobile” tratto dal Rigoletto di Verdi, uno dei brani operistici più popolari, grazie alla sua estrema orecchiabilità e al suo accompagnamento danzante, che ha acceso gli animi di tutti i presenti e applausi a scena aperta. Un pensiero l'ha voluto rivolgerlo anche alle 150 vittime del disastro aereo in Alta Provenza dell'Airbus della Germanwings, tra cui due cantanti d'opera, due suoi colleghi, a cui ha dedicato "Ingemisco" del Requiem di Verdi.

Il culmine degli applausi e dei consensi si è registrato quando gli spettatori hanno vibrato alle note della canzone sarda a chitarra, intonando Canto in Re e Corsicana accompagnato da Pietro Nieddu: una sorpresa molto gradita al pubblico, che inutile nasconderlo, ha sorriso e si è commosso davanti ad un grande uomo, prima ancora che artista, un profeta in patria che ha contribuito a rafforzare la visione di un Teatro che deve dimostrare le proprie potenzialità produttive e far sentire la propria presenza sempre, anche attraverso la musica - e l’opera lirica in particolare – come occasione privilegiata di turismo culturale, di promozione e valorizzazione del territorio.
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