Gavino Zirattu
29 marzo 2015
L'opinione di Gavino Zirattu
Troppe bugie su Consorzio e l´agro
Con riferimento alle notizie di stampa circa un intervento della signora Tonina Desogos, non conosciuta nè personalmente nè mai avvistata nelle ormai numerose pubbliche assemblee di agricoltori, Presidente del Comitato di Borgata di Maristella, che parrebbe condividere i motivi di protesta del Comitato Nurra Libera, sodalizio che invece è stato ampiamente informato, in più occasioni sia pubbliche che tecniche, delle esatte problematiche che affrontano quotidianamente le Amministrazioni dei Consorzi di Bonifica della Sardegna, e in particolar modo i tre su nove che hanno regolari consigli di amministrazione democraticamente eletti dai consorziati in libere elezioni occorre sottolineare quanto segue. Partecipazione alle elezioni consortili: Pur essendo uno dei consorziati, la signora Tonina Desogos pare che ignori che la partecipazione, ovviamente documentabile, alle ultime elezioni del 30.11.2011, è stata, per gli imprenditori agricoli, pari al 47,28 per cento e quindi una delle più alte della storia consortile, nonchè di tutti i Consorzi della Sardegna, segnale inequivocabile di una più che adeguata pubblicizzazione dell’ evento e di un forte desiderio di partecipazione degli agricoltori. Vi è stata inoltre una altissima percentuale di ricambio dei consiglieri con solo 6 su 16 degli attuali amministratori, presenti nella precedente legislatura confermati nei nuovi organi e con un conseguente ricambio di oltre il 60 per cento.
Organico del Consorzio: L'organico del Consorzio è composto di numero 50 dipendenti di cui 26 operai, cioè uno degli organici meno numerosi di tutti i Consorzi di Bonifica della Sardegna e oggettivamente sottodimensionato rispetto alle esigenze proprio per non gravare troppo sui ruoli consortili (basti pensare che, rispetto ai circa 27.000 ha attrezzati, ognuno degli operai in media si occupa di oltre 1000 ettari).
Consumi idrici. Non si capisce dove la signora Tonina Desogos abbia tratto i vari dati e notizie sui consumi idrici e sulle fonti e modalità di approvvigionamento della Nurra, ma certamente non presso gli uffici del Consorzio, date le inesattezze divulgate. Il consumo idrico lordo negli ultimi anni in media è stato pari a circa 6.000 mc/ha, dato perfettamente in linea con quanto stabilito dal Regolamento irriguo all'articolo 12 e assai inferiore a quanto indicato per l'intera Sardegna nel Piano di Razionale Utilizzo delle Risorse Idriche della Sardegna, che indicava un dato medio di circa 8.900 mc/ha comprensivi delle perdite. Da questo deriva che le perdite reali, pur in una rete risalente a oltre 40 anni e con scarsa possibilità di interventi di ristrutturazione a causa della penuria di finanziamenti pubblici (per tali interventi strutturali nel 2014 sono pervenuti 0 €.) risultano di entità modesta e comunque in linea con le medie nazionali e regionali e certamente non si raggiungono i 20 milioni di cui si favoleggia.
Tutta l'acqua grezza che il Consorzio distribuisce a seguito dell'entrata in vigore della L.R. 19/2006 viene acquistata da Enas, sia che provenga da sistema Temo-Cuga che dal sistema Coghinas o Rio Mannu (Bancali). L'acqua che Enas fornisce, sia che derivi da impianti a gravità, che a seguito di sollevamenti da sistemi più o meno lontani (bacino del Coghinas, traverse del Medio Temo, ok traversa del Rio Mannu), viene fatturata al prezzo unico regionale di 0,006 euro per metro cubo, esattamente come per tutti i Consorzi di Bonifica della Sardegna. Recente crisi idrica: Parimenti inesatti sono le notizie fornite circa la gestione della temuta crisi idrica del 2015, nonostante gli avvisi pubblici divulgati dal Consorzio. Infatti la grave situazione di crisi idrica di bacini di riferimento per l'irrigazione della Nurra, sancita ufficialmente in data 29.01.2015 nel corso di una riunione del Comitato Istituzionale dell’ Autorità di Bacino, organo composto dal Presidente della Giunta, dagli Assessori regionali all’ Ambiente, ai LL.PP., all'Agricoltura, all’ Industria e dei rappresentanti di Province e Comuni, alla quale sono stati chiamati tutti i Consorzi di Bonifica della Sardegna e tutti gli enti gestori delle risorse idriche, è stata risolta, per questo territorio, in massima parte dalle precipitazioni del mese di febbraio e in misura minore dagli apporti delle traverse e impianto di sollevamento del Basso Temo, opere idriche ideate e realizzate da questo Consorzio, ma cedute in gestione per legge a Enas sin dal 2009 e da allora mai più attivate.
Nonostante ciò i volumi idrici contenuti nel sistema Temo-Cuga ai primi di marzo erano comunque ben inferiori a quelli dello stesso periodo degli anni precedenti per cui gli allarmi e le contromisure attuate da ENAS, e non dal Consorzio, certamente non possono essere considerate troppo precipitose anche perchè i periodi più produttivi per il riempimento dei bacini sono storicamente ristretti ai mesi da novembre a marzo. Utilizzo acque reflue: Tra le misure che il Comitato Istituzionale nella riunione del 29.01.2015 ha individuato per risolvere la crisi idrica dei primi mesi del 2015 vi è stata anche quella dell'utilizzo delle acque reflue sia di Alghero che di Sassari in quanto la programmazione provinciale, regionale, nazionale e comunitaria ha fatto sì che sin dal 1996 le opere relative si progettassero, venissero autorizzate ad ogni livello, finanziate e realizzate. Nell'unico anno di utilizzo completo dei reflui del depuratore di Alghero (Olmedo non è mai stato collegato alla rete irrigua e non possiede alcun depuratore utilizzabile per conferire reflui a norma di legge all’ uso irriguo), a seguito delle autorizzazioni provinciali e regionale, non risulta, dalle numerose analisi effettuate da laboratori e tecnici accreditati, che siano stati distribuiti residui di inquinanti nelle reti irrigue ma tutte le analisi effettuate hanno sancito il totale rispetto delle severissime regole di qualità dell'acqua reflua imposte dalle norme regionali e nazionali.
L’eventuale utilizzo dei reflui affinati nel depuratore di Sassari è legato attualmente alle decisioni della Regione che ha conferito ad Enas l’incarico della redazione dell’ apposito Piano di Gestione. Biodogestori: Segno di non conoscenza dei Regolamento consortili e di divulgazione di notizie non fondate sono quelle parti riguardanti i biodigestori. In Nurra, dei 4 citati, 2 di questi risultano totalmente slacciati dalla rete irrigua e per gli ulteriori 2 il consumo, classificato comunque come extraagricolo con tariffa totalmente diversa da quella normale irrigua (art. 25 del R.I.), risulta immensamente inferiore ai 2 milioni di metri cubi erroneamente indicati.
Il Regolamente Irriguo, sempre approvato con regolari Deliberazioni del Consiglio dei Delegati e facilmente consultabile nel sito del Consorzio, già prevede una notevole differenziazione di costi in caso di usi non legati alla normale attività irrigue (nel caso in argomento + 500%).
Finanziamenti regionali. Solo grazie ai finanziamenti regionali si riesce ad abbattere, ma comunque in maniera insufficiente, l'ammontare dei costi che la nuova legge per i Consorzi obbliga a riversare solamente sugli utenti irrigui, avendo la stessa eliminato la possibilità di altri introiti prima presenti e derivanti dalla cessione dell'acqua dei bacini allora gestiti ad Abbanoa e dai compensi percentuali per le opere realizzate e per le manutenzioni effettuate.
Purtroppo proprio l’applicazione di tale legge e la costante diminuzione di tali finanziamenti che che ha causato il recente incremento dei ruoli consortile. Proprio le proposte indicate dalla Sig. Desogos come soluzione, riduzione del già scarso organico e riduzione dei costi di gestione, già al limite della semplice sussistenza, potrebbero causare ciò che invece viene paventato dalla stessa come un grosso danno cioè il ritorno, in maniera antistorica e certamente illegale, ad un agricoltura senz'acqua, ormai neanche più concepibile, nell’ epoca attuale, dal più ignorante dei piccoli proprietari terrieri della Nurra. Dialogo con gli agricoltori: Qualcuno non si è accorto che il dialogo tra gli amministratori liberamente eletti dagli agricoltori e provenienti tutti dal mondo dell'agricoltura, è sempre stato attivo e trasparente e tutte le difficoltà lamentate sono state, in più occasioni, oggetto di incontri pubblici a cui hanno partecipato anche le forze politiche e sindacali del territorio, nel corso dei quali è chiaramente emerso che l’ attuale situazione è frutto dell'entrata in vigore delle due leggi regionali di riforma del settore che di fatto hanno comportato un incremento notevolissimo dei ruoli emessi e da emettere annualmente nei confronti degli agricoltori consorziati.
Le due leggi cui si fa riferimento sono precisamente la legge regionale n. 19 del 6.12.2006 “Disposizioni in materia di risorse idriche e bacini idrografici” e la legge regionale n. 6 del 23.05.2008 “Legge-quadro in materia di Consorzi di Bonifica”, i cui effetti sono stati deleteri per le amministrazioni dei Consorzi di Bonifica della Sardegna e in definitiva per tutti gli agricoltori interessati. Tale situazione era stata già prevista prima dell’ approvazione di tali leggi e dibattuta negli incontri avvenuti dal 2006 in poi con consiglieri regionali, forze politiche, sindacali e imprenditoriali, ma nonostante questo non si è riusciti a modificare la volontà del legislatore regionale che ha ottenuto in aula un numeri di voti favorevoli eccedenti di gran lunga le semplici maggioranze politiche. Qualcuno non si è neanche accorto che nelle ultime occasioni pubbliche di confronto con i consorziati è stato più volte lanciato un appello a evitare le contrapposizioni interne e a fare fronte comune a favore delle modifiche sostanziali dell'attuale quadro normativo, unico rimedio serio, stabile e di lungo respiro per modificare la situazione attuale.
*Presidente Consorzio di Bonifica Nurra
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