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22 luglio 2006
«Puc in scadenza di mandato per coprire le vergogne»
Secondo Alghero Viva, Democratici di sinistra e Partito Sardo d´Azione le linee guida del Puc, presentate a fine mandato sono funzionali all´imminente campagna elettorale

ALGHERO - «La pomposa presentazione, quasi ad effetto, delle cosiddette linee guida del PUC di Alghero, fatta in consiglio comunale, ha il sapore del classico topolino partorito dalla montagna. E’ mai possibile che per presentare queste benedette linee guida, la maggioranza di centro destra abbia impegnato quasi quattro anni e mezzo della propria vita amministrativa? Occorre precisare che anche nella precedente legislatura si era verificata la stessa cosa, presentazione delle linee guida, in scadenza! Bisogna ricordare che sia questa, che la precedente maggioranza, hanno sempre confermato il concetto che il Prg di Alghero non fosse esaurito e che solo ad esaurimento si sarebbe dovuta porre l’esigenza dell’adozione di un nuovo piano regolatore.
Bisogna ricordare che parti consistenti dell’attuale maggioranza sia come uomini che come partirti facevano parte della precedente giunta e che al termine della legislatura, la forza azzurra del Sindaco attuale, appoggiò Baldino. Ecco allora che tutto torna! Sino ad oggi la tattica posta in essere da queste scellerate amministrazioni, è stata quella del “tutto fermo” in attesa che i gruppi economici forti vendessero, anche attraverso una alterazione, a loro favorevole, della domanda e dell’offerta, il realizzato, e solo successivamente, dopo aver effettuato l’accaparramento delle aree appetibili, disporsi ad intervenire sul nuovo piano urbanistico.
Chi afferma il contrario può controllare l’andamento dei prezzi del mercato edilizio negli ultimi anni, ed informarsi quanto il mercato delle aree, comunque oggi siano classificate, stia subendo l’assalto dei novelli conquistatori, certi di influire sulle nuove scelte. Anche questa è stata una scelta politica! Certamente non d’interesse generale o di miglioramento delle condizioni di vita degli amministrati. Per ritornare alle linee guida, propinate all’attenzione dei consiglieri, occorre dire che non appaiono stravolgenti, anzi sono vecchie e per certi aspetti non tengono conto del superveniens. Non hanno alcuna fantasia se non quella di preoccuparsi di reperire altre aree di intervento(nello spirito di quanto si diceva prima?)senza assume alcuna responsabilità o novità in termini di politica urbanistica.
Nello stilare queste linee d’indirizzo si è tenuto conto, per esempio, delle migliaia d’unità immobiliari che rimangono disabitate per la maggior parte dell’anno? Si è ipotizzato il costo economico che tale situazione genera, in termini di sbilanciamento sui costi dei servizi non certamente a favore della comunità?
Una comunità di 40.000 abitanti, non può sopportare per molto tempo il costo ponderoso derivante dal dotarsi di servizi per 80-100.000 abitanti per un limitato periodo di 30 giorni. Allora occorre che il problema sia affrontato e risolto! Occorre pensare a questo vasto patrimonio immobiliare stagnante che è parassitario rispetto agli interessi della comunità, e rimetterlo in circolazione con le opportune azioni di compensazione costi benefici, innalzando, nel caso di una ristrutturazione, il carico della quantità di servizi a destinazione collettiva.
Occorre stimolare il recupero delle strutture degradate all’interno del perimetro urbano e specialmente nelle zone di completamento, con incentivazioni interessanti sul piano finanziario, anche per migliorarne la qualità della vita.Occorre procedere, nelle zone esterne al perimetro urbano di rilevante addensamento edilizio-abitativo, con piani di recupero che dispongano, coloro che vi hanno dato causa, a recuperare i servizi che mancano, ristabilendo tuttavia con l’amministrazione, il giusto rapporto di contribuzione.
Occorre intervenire, contemporaneamente, con l’individuazione di aree di leggera destinazione residenziale, che si pongano come tramite di collegamento tra le zone di recupero e la città, prevedendo una tipologia di pregio e di snella salvaguardia. Occorre individuare aree, con opportune caratterizzazioni qualitative che, con la massima tutela ambientale e paesaggistica, si dispongano a favorire la realizzazione di strutture ricettive alberghiere che aumenti l’offerta turistica della città senza appesantire il territorio in termini di speculazione edificatoria.
Questi alcuni degli spunti che rivelano nelle linee predisposte, insufficienza di indirizzi a supporto dello sviluppo complessivo della comunità all’interno di una strategia territoriale e regionale. Noi non ci sottrarremo al dibattito che da sempre abbiamo sollecitato e auspicato per tutti questi anni, ma è necessario enunciare una considerazione di metodo: non serve mostrare i muscoli e concentrare la ricerca di una soluzione cosi importante per la città, a ridosso di una competizione elettorale. L’appuntamento elettorale fa degradare qualsiasi soluzione in un gioco di parti che antepone gli interessi partitici alle soluzioni condivise e che instillano il veleno della politica in una decisione che andrebbe invece ponderata confrontata e possibilmente concordata.
Non si può trattare uno strumento cosi importante in coda al programma politico presentato in sede elettorale, ciò non solo perché lo stesso come si diceva lo degrada a propaganda e demagogia, ma anche perché si da la palese dimostrazione di inattendibilità sulla bontà della proposta, allorché un punto programmatico rilevante e strategico, che in campagna elettorale lo si era collocato al primo punto con carattere d’urgenza, arriva, al termine della vita amministrativa, pomposamente ammantato di novità (che strano è datato 2005!) solamente per fungere, nella prossima campagna elettorale, come specchietto per le allodole o forse anche per coprire le vergogne!».
Giulio Spanu, Partito Sardo D’Azione
Claudio Montalto, DS
Carlo Sechi e Pino Tilloca, Alghero Viva
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