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Red
5 giugno 2015
«Piano del Parco, inutili ed infondate polemiche»
Il Consiglio direttivo del Parco Regionale di Porto Conte interviene in merito all´esposto-denuncia per presunte incoerenze relative all’incarico per la redazione del Piano del Parco di Porto Conte

ALGHERO - Il Consiglio direttivo in carica del Parco Regionale di Porto Conte interviene in merito all'esposto-denuncia per «incoerenze relative all’incarico per la redazione del Piano del Parco» inoltrato nei giorni scorsi alla Procura della Repubblica di Sassari dal geometra Raffaele Cadinu [ LEGGI]. Di seguito la nota integrale a firma Antonio Farris (presidente), Edoardo Morette e Luigi Cella.
L'attuale Consiglio Direttivo, insediatosi nel 2015 e, quindi, non direttamente coinvolto nei fatti che di seguito si espongono, ravvisa la necessità di prendere posizione in ordine alle notizie apparse sulla stampa ed aventi ad oggetto un presunto esposto depositato presso la
procura della Repubblica di Sassari per inesistenti "incoerenze relative all'incarico per la redazione del Piano del Parco Regionale di Porto Conte". Preliminarmente avendo l'esponente preferito distribuire copia dell'esposto ai giornali piuttosto che all'Ente interessato, nulla si può replicare, se non rispondere a quanto si legge sulla carta stampata.
A tal proposito, non si comprende come possa anche solo ipotizzarsi la sussistenza di un presunto abuso d'ufficio sulla base della interpretazione normativa fornita dal Consiglio di Stato nel 2013, ossia a distanza di quattro anni dal provvedimento che si assume viziato. Peraltro, nella sentenza citata dall'autore, è proprio la magistratura amministrativa a dare atto della necessità di risolvere un lungo e tormentato conflitto giurisprudenziale, tanto da richiedere alla Corte di Giustizia Europea una pronuncia sul punto. La decisione interpretativa che ne è seguita, peraltro neanche confacente al caso di
specie, interviene a posteriori e, certamente, non può avere alcuna efficacia o rilevanza retroattiva. Ad ogni modo, le doglianze relative a non meglio specificate incoerenze nella procedura di affidamento, sono del tutto infondate. L'esponente, infatti, confonde il "Comitato Scientifico del Parco", previsto nello Statuto e ad oggi ancora non nominato, con il "Comitato Scientifico del Piano del Parco e del Programmo Pluriennale di Sviluppo" che con il primo non c'entra niente ed i cui componenti possono essere individuati in relazione alle esigenze della pubblica amministrazione affidataria. Neanche si può tacere sulla ulteriore confusione che emerge (sempre da quanto si
apprende dai giornali) tra la redazione di un "Piano del Parco", che contempla anche la gestione di un sito di interesse comunitario (SIC) e di una zona di protezione speciale (ZPS), con la redazione di uno strumento urbanistico, quale il PUC: solo in quest'ultimo caso, infatti, la figura dell'ingegnere o dell'architetto assume un ruolo determinante.
Chiarito quanto sopra, si sottolinea l'impegnativa attività che questo C.D.A., peraltro a titolo gratuito, è costretto ad affrontare. Di talchè non sarà più possibile dare seguito ad eventuali repliche dell'autore
dell'esposto, dovendosi dare priorità agli impegni dell'Ente piuttosto che ad inutili ed infondate polemiche.
Foto d'archivio
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