Luigi Coppola
6 agosto 2006
Oltre quattromila in festa con Jovanotti ad Alghero
All’arena Maria Pia il “Buon Sangue Tour 2006”. Coivolgente rap energetico: “Falla Girare” è il tormentone della notte. Sul palco fotografo d’eccezione: Red Ronnie

ALGHERO – La festa è gia iniziata da tempo nel penultimo gran concerto del Festivalguer 2006. Cancelli aperti in largo anticipo ed il popolo dei Jova fans prova già i passi rap, intrattenuti dalle musiche dei Cor Veleno. Alla 21,35 accompagnata dalle musiche di Superman, sale sul palco la band. Il funk preludio di Jova è subito rap: “…il topo scappa, il gatto insegue, il gatto scappa, il cane insegue..” e diecimila braccia sparse al vento lo inneggiano. Tipica visiera che nasconde la barba, polo e calzoni scanzonati, dai quali pende sempre qualcosa, sulle scarpette ginniche, Lorenzo Cherubini saluta la regione che l’ospita. “…Conosco poco la Sardegna, ieri eravamo Carbonia: molto bello (sfiorate le diecimila presenze al parco minerario di Serbariu)…” Marcia km sul palco e incita: “…Muoviti – muoviti – Alghero – muoviti – muoviti…” mentre le onde danzanti seguono il ritmo giusto. Sul palco con la formazione di sette elementi c’è un fotografo cameraman d’eccezione: Red Ronnie. Interviene in un paio d’occasioni a commentare la performance dell’amico. A fine spettacolo è quasi afono e Jova lo invita a tornare in televisione a portare la buona musica. Un maxi schermo proietta il video concerto secondo un format che va diffondendosi nei principali rocker internazionali, tout court nelle prime pop star italiane. Arti visive e campionature di colori elaborati alla grafica multimediale, sono il corollario alla break dance d’oltreoceano. Jankee e religione: l’America al centro del mondo ma mai osannata nella sua forza egemonica. Tutt’altro: messaggi e poemi di pace che invocano amore con la forza della musica. Proposto ancora “Il mio nome è mai più” con una cubitale dicitura rossa che occupando l’intero schermo ricorda: L’ITALIA RIPUDIA LA GUERRA. C’è spazio per angoli privati che Jova condivide con i suoi fan in un clima familiare. Presenta la sua piccola figlioletta sempre al suo fianco in tournee: la mascottina saluta tutti i bimbi d’Alghero ed il papà ricorda la trepidazione che vive in queste ore nell’attesa di una nuova nipotina (figlia della sorella) e cita anche i bimbi dei suoi collaboratori sul palco: “…spuntano figli come funghi, siamo grandi ragazzi…” Sfilano due ore e mezza di musica e danza energetica. Sono 34 i brani, componimenti: esecuzioni e medley, talvolta reading poetici che decollano con le incursioni dei musicisti. Magiche e tribali le percussioni d’Ernestico Rodriguez da Cuba. Saturnino al basso, Franco Santarnecchi alle tastiere, Billius alla batteria innescano la movida con i brani tosti: “L’ombelico”, “Non m’annoio”, “Ragazzo fortunato”, “Piove”. Cantano e danzano le migliaia di ragazzi, molti con le mamme ed i papà presi nel rap: l’arena è una grande balera festosa. “Mi fido di te” è cantata da tutti ed è la sintesi che meglio rappresenta il messaggio dell’autore aretino, oramai prossimo ai quarant’anni. “…E faremo l’amore sino al cuore del mondo, come due innamorati che non hanno nient’altro che una storia d’amore…”. Ancora rap con il tormentone della notte, “falla girare placet funk remix” e poi “..due parole antiche: cuore e azione..” formano Coraggio. “..Coraggio è un luogo selvaggio..”. E’ il saluto per i cinquemila che sfilano felici per l’arrivederci ad un’altra notte di Buon Sangue.
Nella foto Jovanotti
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