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6 settembre 2006
Approvato il Piano Paesaggistico Regionale
Lungo la fascia costiera della Sardegna, per una profondità media di almeno 2 chilometri, non si potrà più costruire. L´attività edilizia è possibile nei centri abitati a patto che siano dotati di un Puc, e nelle borgate e nei villaggi turistici con interventi di riqualificazione, completamento e riconversione. La costa considerata un bene strategico necessario allo sviluppo turistico

CAGLIARI - L´adozione definitiva da parte della Giunta regionale, mette le coste della Sardegna al riparo dall´edificazione selvaggia. Considerata un bene strategico dell´isola, una fascia mediamente profonda più di due chilometri, e soggetta da oggi a una tutela rigorosa. Non si potrà più costruire dove il territorio è rimasto intatto, ma l´edilizia è ancora possibile nelle aree urbane lungo la costa e nelle borgate della stessa fascia. Si può costruire anche in zone di espansione delle città e delle aree urbane, ma a condizione che i comuni si dotino di un Piano urbanistico comunale. Nei villaggi turistici sono possibili anche premi in volumetrie a condizione che siano riconvertite le seconde case, chiuse per la gran parte dell´anno, in attività turistico-alberghiere. Non sarà più possibile che un paese diventi una città come è accaduto in Sardegna, senza avere mai avuto un Piano urbanistico comunale e intervenendo nel governo del territorio soltanto a colpi di piani di risanamento. Nell´agro è possibile costruire solo la casa di abitazione per imprenditori agricoli, per i quali è indispensabile la residenza rurale in funzione dell´attività agricola, mentre viene bloccata la proliferazione nelle campagne delle altre costruzioni. «L´abbiamo scritto nel programma elettorale, stiamo mantenendo una promessa. Ora la Sardegna è salva». Alla conclusione della riunione di Giunta, introdotta dall´assessore all´Urbanistica, Gian Valerio Sanna, il Presidente della Regione ha ringraziato le forze politiche della maggioranza, i tecnici e gli intellettuali del comitato scientifico e tutti i dipendenti regionali e i collaboratori dell´Ufficio del Piano.
Nella foto Renato Soru
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