A.B.
8 agosto 2015
Da sabato, è tempo di Time in Jazz
Al via oggi il ventottesimo festival internazionale in programma fino a domenica 16 a Berchidda ed in altri centri del nord Sardegna. Tra i protagonisti Louis Moholo-Moholo, Manu Katché, Lars Danielsson, Stefano Bollani, Nguyên Lê, Oren Marshall, Kenny Barron e Dave Holland. Lunedì 17 e martedì 18, ritorna Time in Sassari

BERCHIDDA - Prende il via sabato 8 agosto la 28esima edizione di “Time in Jazz”, il festival internazionale ideato e diretto da Paolo Fresu, uno degli eventi di punta dell'estate jazzistica italiana. L'epicentro è a Berchidda, paese natale del trombettista, dove pulsa il cuore organizzativo (l'associazione culturale Time in Jazz) e si concentra il grosso della manifestazione, in particolare i concerti serali nella grande arena allestita in piazza del Popolo. Ma, come sempre, Time in Jazz coinvolge anche diversi altri centri del nord Sardegna (Bortigiadas, San Teodoro, Calangianus, Cheremule, Chiaramonti, Ittireddu, Loiri Porto San Paolo, Mores, Ozieri, Pattada, Posada, Sant'Antonio di Gallura, Siligo, Sorso, Telti, Tempio Pausania e Tula) a comporre un circuito di concerti che nel mattino e nel pomeriggio fa tappa di volta in volta in luoghi rappresentativi della storia, delle tradizioni o del paesaggio locali.
Si parte oggi, sabato 8, con l'immancabile prologo del concerto a bordo di una nave della “Sardinia Ferries" in viaggio dalla Penisola verso la terra dei Nuraghi (protagonisti Monica Demuru e Natalio Mangalavite), cui però si affianca quest'anno una trasvolata del Tirreno su un aereo di linea della “Meridiana" in compagnia della musica di Paolo Fresu: un'ouverture emblematica per questa edizione del festival che sceglie come titolo (e leitmotiv) "Ali". Con questo tema, prosegue dunque il percorso iniziato l'anno scorso all'insegna dei "Piedi", in una continuità che Fresu sintetizza nelle sue note di presentazione citando un famoso aforisma dell'artista messicana Frida Kahlo: «Pies, para que los quiero si tengo alas para volar» ("A cosa mi servono i piedi se ho ali per volare"). Perché, come ricorda il direttore artistico, "è con questa metafora che lo scorso anno ci siamo lasciati pronti a volare verso un nuovo festival che si annuncia luminoso come il sole e volatile come una meteora. Festival composto da una infinità di piccoli tasselli che creano una galassia multiforme e multicolore disegnata da artisti, progetti, linguaggi, genti, luoghi, dialoghi, riflessioni, scambi e voci plurali". A spiegare le ali nel cielo di Time in Jazz sarà un cast di musicisti come sempre folto e di caratura internazionale in cui spiccano in particolare i nomi di Louis Moholo-Moholo, Manu Katché, Lars Danielsson, Stefano Bollani, Michel Godard, Nguyên Lê, Oren Marshall, Kenny Barron, Dave Holland; e poi Dan Kinzelman, Enrico Merlin, Alexander Hawkins, Giovanni Guidi, Luca Aquino, Michele Rabbia, The Rad Trads, Dino Rubino, Vincent Peirani, Paolo Angeli, la Piccola Orchestra Gagarin.
Ma non è tutto, perché, chiuse le otto giornate berchiddesi, lunedì 17 e martedì 18 agosto, ritorna “Time in Sassari”, consueto proseguimento di Time in Jazz che insieme al capoluogo turritano coinvolge varie località della provincia sassarese: Cheremule, Siligo e Sorso, quest'anno. Protagonisti Paolino Dalla Porta e Salvatore Maltana con Fresu, Silvia Corda, ed ancora i Rad Trads e Lars Danielsson. Più di quaranta appuntamenti musicali diversi nell'arco di undici giorni, ma anche gli immancabili eventi espositivi del “Progetto Arti Visive” curato da Giannella Demuro ed Antonello Fresu. Di particolare rilievo una grande mostra su Pier Paolo Pasolini, in occasione del quarantennale della tragica morte dello scrittore e regista. In programma anche una rassegna di opere video sul tema del volo e delle ali: “Bird–Men. Il volo delle immagini”, a cura di Marco Senaldi, e, come sempre, una serie di interventi urbani, performance e progetti "site specific" tra le strade di Berchidda. Al leitmotiv delle ali si ispira anche un altro momento immancabile del festival, la rassegna di film e documentari a cura di Gianfranco Cabiddu, che quest'anno esplora il rapporto dell'uomo con il volo fotografando esperienze di vita che, oltre l'impresa, sono capaci di mettere in relazione mondi spirituali interiori, a diverse latitudini, con la meraviglia, i colori, le storie. Non mancano nemmeno quest'anno le varie iniziative di promozione e sensibilizzazione ambientale targate “Green Jazz" e realizzate in collaborazione con “Isde Medici per l'Ambiente”, Ente Foreste della Sardegna e “Clacsoon”.
Ed ancora, presentazioni di libri, conferenze, degustazioni, laboratori: è un programma fitto di appuntamenti quello messo in cantiere dall'associazione culturale Time in Jazz, con tanti partner istituzionali, commerciali ed associazioni culturali e musicali. L'edizione numero ventotto di Time in Jazz può inoltre fregiarsi del patrocinio dell'Unesco, concesso dalla Commissione Nazionale Italiana dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura, «in considerazione dell'alto valore dell'iniziativa», ed è stata insignita del riconoscimento “Effe Label 2015-2016". Da segnalare anche la media partnership con “laeffe”, la Tv di “Feltrinelli”, che in occasione dei sessant'anni della casa editrice milanese seguirà Time in Jazz attraverso live streaming e la realizzazione di uno speciale nell'ambito del format "Effe come Festival", un progetto di comunicazione e divulgazione multipiattaforma (Tv ed Internet), che mira a dare voce alla produzione culturale ed alla creatività di dieci festival italiani selezionati, compreso appunto quello di Berchidda.
Nella foto (di Roberto Cifarelli): Paolo Fresu
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