A.B.
5 settembre 2015
Fauna selvatica: approvato progetto salvaguardia grifone
Approvato il progetto Life–Sotto le ali del grifone. «L´Isola all´attenzione della comunità scientifica», annuncia l´assessore regionale della Difesa dell´Ambiente Donatella Spano

BOSA – La Sardegna in prima linea nella salvaguardia dei grifoni. È stato approvato il progetto “Life–Sotto le ali del grifone”, ideato per la conservazione della specie dall’Università degli Studi di Sassari, dal Comune di Bosa, dal Corpo Forestale, dall'Ente Foreste e dall'Assessorato Regionale della Difesa dell’Ambiente. «La comunità scientifica sta guardando la nostra Isola con grandissimo interesse in tema di conservazione dei grifoni per la sua particolarità: è l’unica regione che vanta la presenza di una colonia allo stato naturale», afferma l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano. Per la squadra di docenti dell’Ateneo di Sassari, che è partner capofila, «il progetto Life è il risultato di un gruppo di lavoro coordinato dal Dipartimento di Medicina Veterinaria comprendente personale dell’Ente Foreste e del Corpo Forestale che hanno risposto a una necessità espressa dal Comune di Bosa di fornire un serio contributo per tutelare la popolazione di grifoni a forte rischio di estinzione presente nel suo territorio».
Il progetto, che nell’ambito del nuovo Programma per l’ambiente e l’azione per il clima (“Life 2014-2020”) avrà durata quinquennale, ha come obbiettivo principale il miglioramento dello stato di conservazione del grifone. Tra le azioni predisposte, l’incremento di disponibilità alimentare con la creazione di due carnai (le aree di riserva alimentare per gli uccelli) allestiti nei territori dell’Ente Foreste di Porto Conte e Monte Minerva e di una rete di circa trenta carnai aziendali nelle zone “Sic-Siti di Importanza Comunitaria” e “Zps-Zone a protezione speciale”. A febbraio, era stata proprio la Regione Autonoma della Sardegna a lanciare per prima in Italia l’idea di carnai aziendali al Ministero della Salute. L’Assessorato Regionale della Sanità ha istituito un gruppo di lavoro di medici veterinari, che ha già attivato l’iter sanitario per l’avvio dei carnai aziendali. Il progetto finanzierà l’acquisto del materiale necessario per il loro allestimento, il monitoraggio della salubrità delle carcasse e del loro utilizzo da parte degli uccelli necrofagi con l’impiego di una tecnologia “Rifd” per l’identificazione automatica.
Verrà creata, in collaborazione con il Corpo Forestale di Vigilanza ambientale un’unità cinofila antiveleno ed avviata una campagna di sensibilizzazione. Prevista, inoltre, la liberazione di sessanta animali nel corso di tre anni nell’ottica di incremento degli esemplari. Sarà la foresta demaniale “Le Prigionette” di Porto Conte ad ospitare la voliera di pre-ambientamento. Verrà attivata una rete di sorveglianza e di primo soccorso per massimizzare le possibilità di recupero di grifoni in difficoltà ed il Centro di Recupero della Fauna Selvatica di Bonassai sarà specializzato nella cura e nella riabilitazione dei grandi avvoltoi. Infine, si lavorerà per mitigare il disturbo dell’uomo nell’areale di nidificazione. In Sardegna sono 125 gli esemplari registrati, sui dati 2014, e trentaquattro le coppie in età riproduttiva. Vivono nella Sardegna nord-occidentale fra i Comuni di Bosa e Alghero. Grazie all’implementazione di questo progetto, emergerà l’importanza dei servizi ecosistemici svolti dagli uccelli necrofagi, sottolineando come la perdita della biodiversità abbia un costo molto maggiore della sua tutela.
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