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Mariangela Pala 17 settembre 2015
Porto Torres: «amministrazione assente sul problema Abbanoa»
Il gruppo politico di Sinistra ecologia e libertà assume una precisa presa di posizione politica a favore del diritto all’accesso all’acqua potabile che deve essere garantito dall’amministrazione comunale alle fasce più deboli
Porto Torres: «amministrazione assente sul problema Abbanoa»

PORTO TORRES - Cresce la protesta contro Abbanoa da parte di associazioni, movimenti e partiti politici in seguito alla campagna di slacci effettuati per i morosi e, per le continue situazioni di disagio procurate dalle ripetute ordinanze di divieto di utilizzo dell’acqua. I servizi idrici sono dei servizi comuni pubblici, nella misura in cui essi riguardano il diritto umano alla vita (accesso all’acqua potabile ed ai servizi sanitari) e costituiscono un bene vitale ed insostituibile per la sicurezza dell’esistenza collettiva. Il gruppo politico di Sinistra ecologia e libertà assume una precisa presa di posizione politica a favore del diritto universale all’accesso all’acqua potabile, che – secondo Sel – deve essere garantito dall’amministrazione comunale alle fasce più deboli private dell’approvvigionamento idrico.

«Gli scorsi mesi in Sardegna sono stati teatro di una serie di decisioni incompatibili con uno stato civile, che hanno permesso ad una società di proprietà pubblica Abbanoa di privare cittadini indigenti del fondamentale diritto all'acqua.» Si pronuncia così il circolo di Sel di Porto Torres che nei giorni scorsi ha avviato l’iniziativa dello “sportello di segretariato sociale” per affiancare le persone nelle loro difficoltà, offrendo competenza, assistenza e solidarietà a chi ne ha bisogno.

«Siamo a conoscenza che almeno cinque famiglie di Porto Torres, in situazione di grave povertà, hanno subito gli slacci per morosità e da mesi suppliscono alla privazione dell'acqua solo grazie alla solidarietà dei vicini.» afferma il segretario di Sel, Simone Leoni che spiega come tutto questo accada in una città come Porto Torres dove «il diritto all'acqua è stato calpestato da chi forniva e faceva pagare un servizio idrico indecente (con acqua colorata, “profumata” e non potabile) e nella totale assenza di intervento da parte della amministrazione comunale.»

Secondo il segretario Leoni privare una persona del diritto all'acqua non è solo assurdo, ma illegale e moralmente inaccettabile se la persona privata di un servizio indispensabile, non è in grado di provvedere al suo autonomo sostentamento. «Davanti all'assurdità di questa situazione dove nostri concittadini si trovano nell'impossibilità di esercitare un diritto fondamentale, il gruppo politico “La Sinistra”, composto da militanti di Sel e Autonomi, vuole denunciare l'inattività politica dell'amministrazione comunale davanti a questa situazione.» sostiene il gruppo Sel.

«In particolare denunciamo il fatto che il Sindaco Sean Wheeler e il suo vice Sebastiano Sassu (assessore alle politiche sociali), pur messi a conoscenza della situazione e sollecitati ad intervenire, non abbiano affrontato il problema.» Tutto questo a differenza delle soluzioni trovate in altri comuni dell’isola interessati dagli slacci, dove l'amministrazione comunale ha concordato con Abbanoa dei piani di rientro per le famiglie indigenti, seguite e assistite dai Servizi sociali. Una procedura che permette il riallaccio dell'acqua e il ripristino della dignità umana indegnamente calpestata.



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