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A.B. 28 settembre 2015
Emigrazione sarda: convegno a Torino
La Sardegna ha presentato i risultati di una ricerca del Cedise sulle nuove tendenze dell´emigrazione sarda nel convegno internazionale dell´Association of European Migration Institutions
Emigrazione sarda: convegno a Torino

CAGLIARI - In un’Europa in cui le migrazioni sono divenute improvvisamente il suo principale problema, il quadro si arricchisce di una vecchia novità: l’espatrio degli italiani all’estero che, nell’ultimo quinquennio, ha interessato circa 600mila persone, di cui 6600 dalla Sardegna. I sardi, in particolare, è emerso che in larga misura non intendono far rientro nella loro isola. Il problema è stato oggetto dell’incontro annuale dell’“Association of European Migration Institutions”, che si è tenuto giovedì e venerdì a Torino per l’organizzazione di “Globus et Locus” e del “Centro Altre Italie”.

In questa sede, unica tra le regioni italiane, la Sardegna ha presentato un’indagine curata dal “Centro Europeo Diffusione Informazione Sardegna Estero”, attraverso le sue curatrici, Silvia Aru (dell’Università degli Studi di Cagliari) e Francesca Mazzuzi (vicepresidente del “Cedise”), che rappresenta la prima iniziativa di un percorso di studio e di ricerca rivolto a mettere in luce gli aspetti della mobilità dei sardi, soprattutto le giovani generazioni, in questo scorcio di millennio. L’indagine Cedise, che rappresenta la prima tappa di una più vasta in corso di svolgimento sull’universo migratorio sardo, si è basata sulla compilazione di un questionario on-line rivolto ai sardi sparsi in tutto il mondo, in Italia ed all’estero, integrato dalla raccolta di storie di vita e da altri dati emersi grazie alla collaborazione di circoli e di federazioni di sardi. Dall’elaborazione di 154 questionari, è emerso un campione con un livello di istruzione medio-alto, circa un terzo del quale risiede in una regione italiana del centro-nord, mentre la maggior parte si trova in un Paese estero.

Le principali mete estere sono il Regno Unito, la Germania e la Spagna. In particolare, è risultato che solo poco più del 20percento dei sardi pensa di tornare in Sardegna, mentre oltre il 40percento intende trattenersi dove si è trasferito ed il rimanente pensa di recarsi ancora in un altro Paese. Oltre la metà del campione ha avuto precedenti esperienze di studio o lavoro fuori dalla Sardegna, che tuttavia hanno arrecato un generale miglioramento economico del campione intervistato, rivelando anche una minore precarietà lavorativa ed una crescita del reddito annuo percepito. Famiglia, amici ed il legame con l’Isola sono i principali motivi per cui si decide di rientrare, ma la mancanza di opportunità lavorative adeguate alle proprie competenze continuano ad essere, per molti, un freno per il rientro definitivo in Sardegna.



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