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A.B. 30 settembre 2015
Stagni oristanesi: cormorani capri espiatori
«Eccoli, i cormorani, comodi capri espiatori della cattiva gestione degli Stagni oristanesi», denunciano il Gruppo d’Intervento Giuridico onlus e la Lega per l’Abolizione della Caccia
Stagni oristanesi: cormorani capri espiatori

ORISTANO - «Nei giorni scorsi, si è registrato l’ennesimo attacco frontale delle associazioni “Uecoop” e “Coldiretti” contro i cormorani [LEGGI]. Ovviamente chiedono di aprir loro la caccia, visto che, a loro dire “funzionano solo le doppiette”». Inizia così l'intervento congiunto del Gruppo d’Intervento Giuridico onlus e della Lega per l’Abolizione della Caccia, in riferimento alla polemica montata negli stagni oristanesi, che ha portato a confronti politici [LEGGI] ed è giunta fino al Consiglio Regionale [LEGGI].

Il Grig ricorda quanto denunciato dalle due associazioni di categoria («Solo nell’ultimo anno abbiamo calcolato un mancato reddito di 2milioni e 600mila euro causato da15mila cormorani, censiti nel 2014, che consumano 9,3chili di pesce al giorno a testa, queste devono essere raddoppiate»), ma sottolinea come, a giugno, le stesse affermassero come «tra ottobre 2014 e aprile 2015, i cormorani sono stati 12mila», con un danno dichiarato «di circa 8milioni» di euro. Dopo solo un mese, il danno dichiarato diventava di «oltre 4milioni e mezzo di euro». «Ora i cormorani sono diventati 15mila, ma il danno dichiarato è sceso a 2milioni e 600mila euro. In soli tre mesi. Parole e cifre in libertà», proseguono Grig e Lega per l'Abolizione della Caccia, come sottolineano come, «tanto per cambiare, l'unico filo conduttore sia la responsabilità della cattiva gestione della pesca negli stagni oristanesi, attribuita esclusivamente dei cormorani, vil razza dannata. Mai un briciolo di autocritica».

«Inquinamenti, cattiva gestione, opere pubbliche spesso disastrose non contano nulla – proseguono - Poco importa che le fogne di Nurachi (tanto per citare un caso), continuino a scaricare nello Stagno di Cabras i reflui inquinanti o che prosegua la pesca abusiva sotto gli occhi di tutti ovvero che (secondo la stessa Coldiretti) ben l’80percento dei “prodotti del mare e degli stagni” (pesci, crostacei e molluschi) consumati ogni anno in Sardegna sia di provenienza extra-regionale, sintomo anche di cattiva organizzazione del settore, la colpa è sempre e solo dei cormorani. Ma è possibile avere un po’ di chiarezza e decenza nella gestione di beni ambientali pubblici, piuttosto che sentire continuamente questi richiami alle crociate contro il capro espiatorio di turno?», chiedono Grig e Lega, tentando di capire qualcosa di più della situazione. Pur essendo riconosciuta una sensibile presenza nidificante e svernante dei cormorani, non ci sono ancora censimenti validati, nemmeno stime ufficiali dei pesci predati, «solo richieste di abbattimenti degli uccelli neri e rivendicazioni di indennizzi sulla base delle mere richieste delle organizzazioni dei pescatori».

Già negli anni scorsi ci sono state varie campagne di abbattimenti dei cormorani, ma nessun risultato concreto. Nel 2013, è partito il “Progetto CorMan”, il censimento europeo dei cormorani recentemente avviato nelle Regioni e Province autonome con nota Ministero Ambiente–Direzione generale per la protezione della natura e del mare n.23643 del 28 settembre 2012, in base alla “Risoluzione Kindermann” del Parlamento Europeo. Prima delle risultanze del censimento e della relativa valutazione degli eventuali danni economici provocati dai cormorani, coordinati in Italia dall’Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale, che (nota dell’1 ottobre 2012) ha avviato le relative procedure, non saranno autorizzate eventuali misure di contenimento della popolazione di cormorani di alcun genere. Gli ultimi dati disponibili indicano 3914 nidi, suddivisi nelle 48 colonie censite in tutta Italia. Circa 750 nidi (24percento) rispetto al 2011 (3170 nidi) ed un aumento di circa 1770 nidi (82percento) rispetto al 2006 (2142 nidi). «Dati ufficiali relativi agli esemplari svernanti attualmente non ve ne sono. Non devono certo essere i cormorani a pagare le conseguenze della scarsa capacità gestionale della pesca nelle zone umide della Sardegna, c’è bisogno di approfondite verifiche e di una seria riforma del settore», concludono Gruppo d’Intervento Giuridico onlus e la Lega per l’Abolizione della Caccia.
11:00
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