Mariangela Pala
1 ottobre 2015
Velluto (Femca): «istituzioni assenti sulla chimica verde»
Assenza delle istituzioni a tutti i livelli sulle prospettive di sviluppo della chimica verde con il blocco degli investimenti. Critiche del segretario Femca-Cisl Luca Velluto

PORTO TORRES - Nel silenzio e nell’assenza di qualsiasi iniziativa da parte dei rappresentanti istituzionali a tutti i livelli, si assiste nel nostro territorio e soprattutto in città ad uno svuotamento della partecipazione delle istituzioni ad un confronto sulla visione di quello che sarà o dovrebbe essere il futuro produttivo della chimica verde e del suo sviluppo. L’accusa arriva dal segretario generale della Femca Cisl Sassari, Luca Velluto: «Il progetto Chimica Verde è lì pronto a decollare per spaziare nei mercati di tutto il mondo ma ad oggi non va oltre a poche decine di tonnellate vendute e a previsioni di vendita ad oggi sconosciute».
Quello che doveva essere il propulsore del rilancio dell´economia della Sardegna e un’ opportunità di innovazione per l´industria chimica locale, secondo il segretario Velluto nasconde «beghe economiche e gestionali, incomprensibili. Tra Novamont e Versalis stanno mettendo tutto a tacere e bloccando le prospettive future. Nessuno vuole prendere decisioni che portino alla realizzazione degli ulteriori investimenti previsti nell’accordo siglato in sede di Presidenza del Consiglio dei Ministri.»
Il Protocollo di Intesa firmato il 26 maggio 2011 tra governo, enti locali, sindacati, Novamont ed Eni-Versalis aveva l’ obiettivo di riqualificare il sito industriale per rimettere a posto i conti ambientali e sanitari della vecchia stagione della chimica ed entrare con Matrìca (joint venture Versalis-Novamont) in una nuova fase di sviluppo. Matrìca avrebbe bisogno di nuovi flussi economici per poter dare la spallata finale ed essere finalmente una realtà imprenditoriale di successo, invece «Conti economici sempre più in rosso, con una ricapitalizzazione che tarda ad arrivare e che sicuramente sarà insufficiente, - afferma Velluto - e con le preoccupazioni dei dipendenti che aumentano, soprattutto in chi fin dall’inizio si è speso interamente per questo progetto».
La prospettiva della creazione di una Bioraffineria Integrata nel territorio, dedicata a una serie di prodotti innovativi in ottica di filiera, era quella di portare nel territorio nuove produzioni chimiche a basso impatto ambientale, ponendo le basi per una reindustrializzazione che avrebbe prodotto effetti positivi non solo nel comparto ma anche in tutta l´industria a valle e sull´agricoltura.
Un progetto a cui il sindacato crede ancora, «Eni deve continuare a finanziare questo progetto come previsto, come la sua etica gli impone nel rispettare accordi presi con il mondo sindacale – continua il segretario della Femca-Cisl - e con il mondo politico e sociale. Ne ha bisogno Matrìca, ne ha bisogno Versalis e ne ha bisogno Syndial, così come l’intero petrolchimico, tutto il territorio e tutti quei lavoratori che ogni giorno prestano la loro opera per mandare avanti e migliorare le aziende».
Per Luca Velluto in tre anni grazie ai circa 200 milioni di euro investiti molti hanno lavorato e portato a casa il pane per la famiglia, «ma ora i tempi del Protocollo sono stati abbondantemente sforati e, sulla centrale a biomasse solo 250 milioni di euro messi da parte perché non voluti!» Il segretario Femca-Cisl non risparmia critiche alle istituzioni a tutti i livelli: «la Regione è scomparsa completamente. Dal novembre del 2014 siamo in attesa dei tavoli tematici che erano stati creati e voluti in un addendum, ma a prescindere da questo non è interessata alla chimica verde, ma alle dismissioni».
Stessa cosa per le istituzioni locali del tutto assenti e non soltanto perché eliminate per legge come la Provincia. «Il comune di Porto Torres che è la prima parte in causa dovrebbe fare di più e non solo portare solidarietà ai cancelli bloccati dai lavoratori. Dovrebbe garantirne il proseguo lavorativo, chiedendo conto, tutti insieme, ad Eni, a Novamont, alla Regione Sardegna e al Governo Nazionale, il rispetto di quel protocollo e degli investimenti previsti, perché solo così si vedrà un futuro.» conclude il segretario Velluto.
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