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A.B. 2 ottobre 2015
Querelle cormorani: Pigliaru decida in fretta
Secondo la Coldiretti, «i dati della provincia attestano un aumento della popolazione pari al 86percento. Indispensabile intervenire a tutela delle produzioni ittiche oristanesi»
Querelle cormorani: Pigliaru decida in fretta

ORISTANO – Prosegue la querelle sui cormorani nell'Oristanese, che ha visto gli interventi di operatori del settore [LEGGI], politici [LEGGI], Uecoop e Coldiretti [LEGGI], Gruppo d’Intervento Giuridico onlus e Lega per l’Abolizione della Caccia [LEGGI]. «Lo sviluppo economico di un territorio, la sopravvivenza delle famiglie legate ad un settore produttivo, l’inversione della tendenza per la quale l’80percento del pescato consumato in Sardegna ha origini extraisolane, sono obbiettivi raggiungibili con azioni concrete: “Uecoop” e “Coldiretti” hanno indicato una via utile per gestire l’emergenza, e attendono una risposta, ci si augura celere. Tutti i punti di vista sono rispettabili – commenta il presidente di “UeCoop Sardegna” Vittorio Cadau – ma, in questo momento deve essere la Giunta a dire con chiarezza se intende agire a tutela di una specie che, negli ultimi anni (dati ufficiali forniti dalla Provincia) è cresciuta dell’86percento (aspetto questo che non pare preoccupare i “teorici” dell’equilibrio ambientale) e che consuma 2600000euro di pescato (stima al ribasso che non tiene neppure conto dei danni indiretti), oppure a tutela di uno dei pochi settori ancora vitali dell’economia oristanese, che non ha certo bisogno della chiusura dell’ennesima impresa e del conseguente aumento del numero di disoccupati».

«Deve essere la Giunta a dare risposte a chi purtroppo non ha uno stipendio fisso o una pensione, ma di pesca vive, campa una famiglia e garantisce indotto ad altre imprese del territorio. Siamo pronti al confronto su un nuovo modello di gestione complessiva dei compendi ittici oristanesi – chiarisce il direttore di Coldiretti Oristano Giuseppe Casu - ma con la consapevolezza che non si può confondere il piano della gestione emergenziale con quello della programmazione: aspetti entrambi importanti, ma che necessitano di tempistiche diverse. Oggi è necessario dare una risposta in ordine all’aumento della presenza dei cormorani: chiediamo alla Regione di avviare tutte le interlocuzioni necessarie, nel rispetto delle norme, e non per decimare la popolazione ma, semplicemente per attivare un meccanismo di deterrenza, che contempli l’abbattimento del 4percento degli esemplari su 15636 censiti nei mesi di maggior presenza, come rilevato dalla Provincia. Su questo tassello si potranno costruire nuove strategie di preservazione dei compendi (i pescatori sono i primi a chiederle in quanto ne va del loro futuro) e potenziare la filiera per far si che il pescato locale possa avere il giusto spazio nel mercato».

«2600000euro sono tanti, e con quelli si potrebbero garantire occupazione e progettualità commerciali di sicuro rilievo. Tutto ciò – concludono Casu e Cadau- è possibile solo se si affronta la questione senza radicalismi: i pescatori hanno iniziato a farlo con una proposta concreta, la Giunta Regionale cosa intende fare? Ci auguriamo che non si vogliano trasformare i pescatori in allevatori di cormorani stipendiati dalla Regione: si tranquillizzerebbe una categoria ma, si perderebbe una grande opportunità occupazionale ed economica per l’intero territorio oristanese».
11:00
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