S.A.
5 ottobre 2015
Olbia e la vicenda del ponte L´interrogazione arriva in Senato
Parte dai senatori sardi la richiesta al Governo di approfondire ufficialmente la vicenda del ponte sul fiume Suligheddu con una interrogazione urgente depositata e firmata Lai, Uras, Angioni e Cucca

OLBIA - «Finito l’allarme meteo, ora si conteranno i danni che saranno di diversi milioni di euro sul patrimonio pubblico e molti altri su imprese e patrimonio di cittadini e famiglie. Se questa volta si contano solo i danni e non persone scomparse è grazie al tempestivo allarme, all’azione dei sindaci e alla nuova organizzazione regionale della protezione civile avviata dalla giunta Pigliaru nella primavera 2014». Così gli esponenti del Pd, Silvio Lai, Ignazio Angioni e Giuseppe Cucca, con Luciano Uras, senatore di Sel.
«Ma bisogna guardare con attenzione a tutto ciò che è successo e che non si deve ripetere, come la vicenda del ponte ricostruito e poi abbattuto per evitare danni e disagi più gravi». Parte dai senatori sardi la richiesta al Governo di approfondire ufficialmente la vicenda del ponte sul fiume Suligheddu con una interrogazione urgente depositata e firmata Lai, Uras, Angioni e Cucca. Interrogazione al ministro Delrio e Galletti e al Presidente del Consiglio, per il dipartimento della protezione civile, nel quale si chiede di avere spiegazioni e motivazioni su un episodio che non è comprensibile all’opinione pubblica, ma anche per chi è preposto ad approvare le leggi, spesso su proposta e comunque con verifiche tecniche da parte degli uffici competenti.
«A noi pare inaccettabile - affermano i senatori sardi - che si possa ricostruire un ponte con risorse pubbliche senza modificarlo alla luce della sua funzione e di ciò che è successo perché burocraticamente si finanzia il ripristino. Se fosse davvero un assurdo vincolo di legge sarebbe incredibile ma se per caso fosse un errore questo sarebbe inaccettabile. Se ci sono vincoli di legge questi vanno cambiati subito in modo che gli interventi che saranno individuati dopo la prima conta dei danni, con il sostegno che deve arrivare rapidamente dal governo, sin dalla legge di stabilità. I comuni e i cittadini sardi, questa volta, devono avere risposte immediate, e così come hanno risposto adeguatamente comuni e regione nel controllo dell’emergenza, così deve fare il Governo nel sostegno alla ricostruzione, anche utilizzando le procedure speciali del Giubileo come proposto oggi dalla stessa giunta sarda».
|