Mariangela Pala
5 ottobre 2015
Gaffe istituzionali: Wheeler chiarisce
Il sindaco Sean Wheeler chiarisce in merito all’ennesima gaffe istituzionale in pubblico, in occasione della discussione sulla situazione politica sassarese, organizzata sabato dal gruppo consiliare del M5s nella piazza del mercato civico di Sassari

PORTO TORRES - Il sindaco Sean Wheeler chiarisce in merito all’ennesima gaffe istituzionale in pubblico, in occasione della discussione sulla situazione politica sassarese, organizzata sabato dal gruppo consiliare del Movimento Cinque Stelle nella piazza del mercato civico di Sassari. Questa volta la “vittima” è il sindaco di Sassari, Nicola Sanna contro il quale Wheeler interviene accusando il collega di essere «invischiato nel sistema» e auspicando la sua caduta con l'affermazione «a breve spero succederà qualcosa».
“Apprezzamenti offensivi” e “scorrettezze istituzionali” secondo il sindaco di Sassari, che rischiano di compromettere la collaborazione amministrativa tra le due città, che ora il primo cittadino tenta di recuperare: «Nessuna volontà di offendere il sindaco Sanna, con cui ho sempre intrattenuto rapporti istituzionali basati sulla reciproca correttezza. Con il mio intervento, sabato mattina, volevo sottolineare la lunga e grave situazione di incertezza politica che regna nel principale comune della provincia e non certo per responsabilità diretta del primo cittadino».
Così il sindaco Sean Wheeler chiarisce il tenore del suo intervento. «Tutta la classe dirigente che governa Sassari dovrebbe in questo momento farsi portavoce assieme a noi dei problemi che riguardano il territorio. Constatiamo, invece, che da tempo le principali attenzioni sono rivolte all’alternanza delle poltrone in giunta. È un fatto grave – prosegue il sindaco – perché è proprio con questi metodi che si indebolisce una città punto di riferimento per la nostra area». Su questo punto il primo cittadino di Sassari ha sottolineato come un sindaco non deve entrare nel merito delle questioni politiche di una città che non governa e che soprattutto non conosce. «Dovrebbe, poi, sicuramente astenersi dal dare giudizi sui colleghi, con i quali si trova spesso a collaborare per le tante vertenze comuni» .
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