Mariangela Pala
10 ottobre 2015
Porto Torres: proposte sulla Riforma portuale e Nautica sociale
Il Piano di Riforma del sistema portuale nazionale e la bozza di regolamento sulla nautica sociale con le tariffe e i posti barca, i punti discussi dalla commissione Portualità

PORTO TORRES - Il Piano di Riforma del sistema portuale nazionale, uno dei punti all’ordine del giorno discussi dalla commissione Portualità, trasporti e viabilità, riunitasi ieri mattina. «La riforma non si adatta alle esigenze della Sardegna i cui porti servono per il proprio sostentamento e per dare soluzione ai propri bisogni – ha detto il presidente della commissione portualità, Carlo Marongiu – e le necessità del porto di Porto Torres devono essere messe in evidenza già in fase di elaborazione del Piano». La proposta di Marongiu è di coinvolgere il Consiglio, la Giunta e il Sindaco affinché si impegnino a presentare al Ministro dei Trasporti le esigenze oggettive del porto turritano vera e propria porta della Sardegna insieme al porto di Cagliari.
La richiesta da proporre al Ministro sarebbe quella di avere due autorità portuali, una con sede a Cagliari e l’altra a Porto Torres dove vi è la necessità di far arrivare le merci in maniera economica ed ecologica. Altro punto critico della Riforma sarebbe la nomina del Presidente dell’Autorità portuale di sistema ad opera esclusivamente del Ministro senza dare voce locale e insieme alla Regione Sardegna che esprime parere non vincolante. Inoltre si chiede il mantenimento dei comitati portuali perché anche gli Enti locali, - Comuni e quindi i sindaci – possano esprimersi in merito alle scelte del Commissario dell’Autority.
«I servizi tecnico-nautici essenziali per la sicurezza della navigazione del porto non dovrebbero essere gestiti in maniera privatistica ma, - sosotiene il presidente Marongiu - con un sistema pubblico, poiché i costi di gestione e le tariffe relative ai rimorchiatori e degli ormeggiatori e le altre approvate dalle Capitanerie e dal Ministero, sono basate sul volume dei traffici degli anni precedenti, e Porto Torres in calo di traffico vedrà le tariffe aumentare, di conseguenza gli armatori saranno protesi a scegliere porti più economici». «Sarebbe opportuno che l’amministrazione stringesse dei ragionamenti comuni con tutti i porti sardi e le amministrazioni interessate, coinvolgendo anche la Regione, per dare più forza alle nostra posizione e alle richieste al Ministero», interviene il consigliere Alessandro Carta.
In discussione anche la bozza di regolamento sulla gestione della nautica sociale soggetta all’approvazione degli uffici legali e istituzionali, prima della sua approvazione definitiva da parte del Consiglio comunale. Un sistema per assegnare un posto barca ai tanti diportisti, che ora godono solo di un ormeggio provvisorio nel porto commerciale, all’interno del vecchio pontile comunale e in quello regionale. «Tre pontili galleggianti situati nella zona portuale della Teleferica sono stati finanziati dall’Autorità portuale – spiega l’assessore ai lavori pubblici, Marcello Zirulia – che prenderà a noleggio per due anni per affidarli poi in concessione al Comune. La Capitaneria di porto ha già un elenco degli aventi diritto al posto barca nei tre pontili e sarà l’amministrazione comunale ad individuare la modalità di assegnazione dei posti».
Nella bozza di regolamento sulla nautica sociale, definita così perche svolta dai residenti del comune, “hanno diritto ad ormeggiare e sostare nei pontili appositi i natanti di proprietà di persone che risiedono in città e che hanno diritto ad affittare uno stallo a tariffe “speciali” le cui barche non sono di lunghezza superiore ai 7 metri. La proposta dei consiglieri di maggioranza sarebbe quella di riconoscere tale diritto in base al reddito Isee. I pontili verrebbero concessi ad un’unica associazione di diportisti senza scopo di lucro.
La società di gestione si impegna a pagare al comune il canone agevolato – secondo quanto stabilito dall’articolo 4 della bozza di Regolamento – annualmente e in maniera anticipata. Inoltre la stessa associazione al fine di avere le banchine in concessione dovrà prestare al comune apposita fideiussione per coprire gli importi delle concessioni demaniali annuali ed eventuali danni che la società e i soci potrebbero causare. Ora si tratta di condividere tali proposte con i diportisti.
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