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Maria Grazia Salaris 10 dicembre 2015
L'opinione di Maria Grazia Salaris
Alghero tradita sul Giudice di Pace
<i>Alghero tradita sul Giudice di Pace</i>

ALGHERO - La chiusura del Giudice di Pace di Alghero rappresenta un fatto gravissimo ma, ancora peggio, è assolutamente inqualificabile, il modo attraverso il quale questo è avvenuto. Alghero è stata tradita da chi più di chiunque altro ha il dovere di difenderla, il suo sindaco, Mario Bruno. Il danno economico, il disagio per i cittadini, la perdita di una funzione essenziale come quella dell'esercizio della giustizia, sono solo alcuni degli aspetti sconcertanti di questa vicenda gestita in solitario da Mario Bruno, il quale non ha calcolato oltre che questi aspetti anche altre conseguenze che la sua scellerata scelta comporterà, e che certo non è giustificata dal risparmio di qualche decina di migliaia di euro.

Come fa un sindaco a non tenere conto che l'attività del giudice di pace, fra udienze civili e penali, coinvolge tanti nostri concittadini che adesso saranno costretti a recarsi a Sassari, con spese dirette e indirette che graveranno solo sulle loro tasche. Soprattutto su Alghero gravita anche l'utenza di molti paesi vicini e per diverse attività economiche questo rappresenta una boccata di ossigeno durante tutto l'arco dell'anno, e infine che Alghero perdendo questa funzione smette di essere un punto di riferimento per il territorio venendo sempre di più marginalizzata. Queste sono le conseguenze dirette della scelta sconsiderata del sindaco, ma ciò che è altrettanto grave è che il sindaco Bruno abbia scelto da solo, in segreto ed in contrasto con quanto deliberato dal consiglio comunale, alla faccia della condivisione, della partecipazione e del confronto, con alcune letterine inviate al ministero il quale le ha poste a fondamento della soppressione.

Un tale comportamento non può che essere definito "inqualificabile" e offensivo anche per la carica che ricopre. Ci sono altri due aspetti però che devono essere sottolineati: quello della fiducia e quello della credibilità. Come può una comunità aver fiducia in un sindaco che fa le cose di nascosto, forse con la speranza di non essere scoperto, senza consultare nessuno ed in dispregio delle più elementari regole democratiche? Ed infine come fa un sindaco a difendere la propria città di fronte ad altre istituzioni quando lui per primo fa scelte che ne impoveriscono il tessuto economico, sociale e culturale? Al di là della valutazione nel merito e delle diverse posizioni politiche, Mario Bruno non deve sottovalutare le conseguenze del suo atto perché sono rivelatrici di comportamenti che minano alla base la fiducia, il rispetto e la credibilità verso la propria comunità di chiunque faccia politica, ma del sindaco più di chiunque altro.

*Per Ncd e Psd'Az



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