A.B.
10 dicembre 2015
Ancora emergenza idrica nel nord Sardegna
Lo stato di criticità è confermato dall´analisi di tipo climatico di Arpas. In programma venerdì 18 dicembre un nuovo tavolo tecnico

OLBIA - Da un aggiornamento sullo stato delle risorse idriche, monitorate giorno per giorno, risulta una persistenza della scarsità delle precipitazioni con indici peggiorati nella zona nord-orientale dell’Isola. Lo stato di criticità è confermato dall’analisi di tipo climatico di Arpas, elaborata sui dati di pioggia registrati fino al 30 novembre. I dati del sistema di monitoraggio delle riserve idriche nei serbatoi artificiali della Sardegna indicano che con proiezione alla fine di dicembre, nell’ambito di un quadro generale di pre-allerta, i sistemi del Liscia, del nord occidentale e dell’Alto Taloro stanno passando dalla fase di preallerta a quello di allerta e per Sos Canales e Mannu di Pattada (Alto Coghinas) è prossimo l’ingresso nella fase di pericolo.
Questi i dati più rilevanti emersi dal tavolo per l’emergenza idrica, istituito il 10 novembre e convocato questa mattina (giovedì) nei locali dell’Assessorato Regionale dei Lavori Pubblici. Presente, in rappresentanza della Regione, il capo di Gabinetto dell’assessore Paolo Maninchedda, Mario Uras, con la partecipazione dei tecnici dell’Assessorato, del Distretto idrografico, Enas, Egas ed Abbanoa. Per quanto riguarda in particolare Sos Canales, si stanno già mettendo in atto alcuni interventi, il primo in capo ad Enas per il pieno recupero delle risorse invasate che in entro dieci giorni consentirà di poter contare su un’autonomia di alimentazione di circa ottanta giorni a fronte dei cinquanta attuali. Il secondo, in capo ad Abbanoa, prevede il riassetto funzionale del collegamento da Monte Lerno a Sos Canales così da mettere in campo una risorsa alternativa per l’alimentazione potabile dei comuni del Goceano e scongiurare interruzioni del servizio idrico.
Per quel che riguarda il Liscia, oltre agli interventi sull’impianto di potabilizzazione dell’Agnata, sono stati programmati anche interventi di potenziamento di risorse alternative esterne al serbatoio del Liscia e provenienti dal serbatoio sul Coghinas a Muzzone, dal recupero reflui, e dalla riduzione delle perdite. Venerdì 18 dicembre è stato programmato un nuovo incontro per esaminare nel dettaglio gli studi di fattibilità già avviati, anche da parte del Consorzio di Bonifica della Gallura, e per valutare la necessità di imporre già a partire dal gennaio 2016 restrizioni per gli usi potabili per i centri abitati del Goceano. Analogamente, si procederà a limitare gli usi irrigui per le zone di Chilivani, Ozieri e per la Gallura. Inoltre, a breve saranno avviate interlocuzioni con il Dipartimento nazionale della Protezione Civile per valutare congiuntamente l’attivazione delle conseguenti misure emergenziali.
Nella foto: il Coghinas
|