S.A.
18 dicembre 2015
Sanità sarda, buco da 400 mln e piano di rientro
La Giunta Pigliaru ha pensato ad un piano di rientro del disavanzo sanitario che punta a risparmiare 328.103.000 euro in tre anni con 22 azioni dal 2016 al 2018 nell´ambito di 10 aree tematiche omogenee

CAGLIARI - Quattrocento milioni è il nuovo buco della sanità sarda. Per correre ai ripari, la Giunta Pigliaru ha pensato ad un piano di rientro del disavanzo sanitario che punta a risparmiare 328.103.000 euro in tre anni con 22 azioni dal 2016 al 2018 nell'ambito di 10 aree tematiche omogenee. Martedì prossimo è prevista la discussione in Consiglio regionale.
I risparmi più rilevanti - e quindi anche i tagli più importanti - si avranno nel 2018 con 138,8 milioni, mentre nel 2017 si punta a recuperare 126,7 mln e nel 2016 62,6 mln.
I principali interventi riguardano l'aumento dell'Irpef che porterà nelle casse regionali 210 milioni di euro, il riordino della rete ospedaliera regionale (114 milioni), la revisione delle "regole di sistema" per il governo del sistema sanitario regionale (182,2 mln), inclusa la ridefinizione dei rapporti con gli erogatori privati accreditati (4 mln) e la gestione degli interventi in materia di sanità pubblica (31,8 mln) e di miglioramento dell'appropriatezza delle prestazioni e dell'uso dei farmaci (112,8 mln).
Riguardo alla rete ospedaliera la Regione punta al taglio di 64 strutture complesse, alla disattivazione di quattro punti nascita pubblici e alla dismissione di alcune strutture ospedaliere non riconvertibili, mentre sul fronte dell'emergenza-urgenza, ci sarà la nascita dell'Areus (agenzia regionale emergenza-urgenza), l'istituzione dell'elisoccorso in due basi e di auto veloci con medici a bordo.
Via libera anche alla riorganizzazione delle Asl, con la riduzione del numero delle aziende sanitarie, la centrale unica degli acquisti (risparmi stimati all'8% pari a 48 milioni raggiungibili in 5 anni). Il debito accumulato negli anni passati e quelli inferiori che potrebbero arrivare nel prossimo triennio 2016-2018 saranno spalmati in quattro anni e non più in tre.
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