S.A.
23 dicembre 2015
Buco sanità: via a ritocco Irpef «Ci costa chiedere sacrificii»
L´emendamento presentato dalla Giunta al ddl è passato in Aula con 30 voti favorevoli della maggioranza e 19 contrari del centrodestra compatto. Sono previsti aumenti per i redditi oltre i 28mila euro e ribassi per le fasce deboli

CAGLIARI - Via libera al ritocco dell'Irpef in Sardegna per ripianare parte del disavanzo nel sistema sanitario regionale. L'emendamento presentato dalla Giunta al ddl è passato in Aula con 30 voti favorevoli della maggioranza e 19 contrari del centrodestra compatto. Sono previsti aumenti per i redditi oltre i 28mila euro e ribassi per le fasce deboli. L'emendamento sostituisce in toto la prima proposta dell'Esecutivo e rappresenta il cuore della legge, che è composta da un solo articolo.
««Ci costa molto chiedere un sacrificio» ai cittadini ma abbiamo il dovere di riportare i costi della Sanità a livelli accettabili e sostenibili garantendo allo stesso tempo un servizio adeguato. Questa è l'unica strada che ci permette di recuperare 210 milioni grazie a spending review nella pubblica amministrazione e miglioramento del ciclo economico e 140 dall'incremento temporaneo delle tasse. La sola alternativa sarebbe stato fare tagli drastici ammazzando completamente le politiche regionali» ha detto l'assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci nell'aula del Consiglio regionale che ha votato il disegno di legge che ritocca l'Irpef (abbassando le prime due aliquote rispetto alle attuali e incrementando progressivamente le ultime tre) e l'Irap.
Il vicepresidente della Regione ha poi detto che sarà la Commissione d'Inchiesta sulla Sanità a chiarire di chi siano le responsabilità di questo disavanzo ma nel frattempo bisogna intervenire per bloccare l'aumento costante e progressivo del debito e una spesa completamente fuori controllo. «È difficile ma non impossibile risanare il debito, ai provvedimenti di oggi è affiancato il Piano di rientro dal debito in sanità e faremo tutti i tagli possibili agli sprechi. Ma oggi abbiamo di fronte una scelta: continuare a fare quello che è stato fatto negli anni passati, caricando tutto sulla sanità e alimentando i 5 miliardi di residui passivi, i 4 attivi e i 2,5 di perenzioni che abbiamo trovato oppure dare una svolta. Una svolta seria e sofferta. Abbiamo scelto di cambiare rotta - ha aggiunto l'esponente della Giunta Pigliaru. - E io mi impegno a tornare al più presto in quest'aula riferendo di costi finalmente sotto controllo che ci consentiranno di ridurre le tasse dei cittadini».
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