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Pierpaola Pisanu 16 dicembre 2006
Preoccupante segnale nel giorno del Porto di Alghero
La città si interroga sul perché ad un tentativo di fissare i paletti nello sviluppo finora incontrollato dell’area portuale, si risponda con il linguaggio del terrore
Preoccupante segnale nel giorno del Porto di Alghero

ALGHERO - Il pacco bomba al Cavall Marì nel giorno del porto è un preoccupante segnale. Mentre i reparti specialistici della polizia sono in piena fase di indagine per risalire agli autori dell’atto intimidatorio e per capire se l’ordigno avesse o meno un potenziale esplosivo, la città si interroga sul perché ad un tentativo di fissare i paletti nello sviluppo finora incontrollato dell’area portuale, si risponda con il linguaggio del terrore. Un chiaro avvertimento: per chi ha sistemato quella rudimentale bomba sulle scale del Cavall Marì, è meglio l’attuale deregulation. «E’ un segnale che deve spronarci ad andare avanti con la pianificazione», ha commentato il presidente del consiglio comunale Mario Conoci. Per il sindaco Marco Tedde l’episodio da l’idea del peso che ha il primo passo compiuto ieri nella direzione di dare delle regole alla crescita del porto. E’ un segnale, e non è il primo, che i tempi sono cambiati: prima gli interessi economici convogliavano solo sul cemento, oggi, salgono ancora le quotazioni del cemento, ma di quello sul mare. E il porto di Alghero è, da questo punto di vista, una miniera d’oro ancora inesplorata.

Nel merito dell’analisi della bozza presentata durante il convegno di ieri, dai tecnici incaricati di redigere il piano, gli ingegneri Paolo Ritossa e Antonio Ruiu, tra le ipotesi progettuali, è prevista la possibilità di una nuova darsena ottenuta con l’allungamento del molo di sopraflutto che produrrebbe la moltiplicazione di posti barca: dagli attuali 1650 a oltre 2 mila. Si sta inoltre ragionando sull’opportunità di una fascia nuovi esercizi commerciali, bar e ristoranti sul porto e un mega parcheggio interrato. L’idea di adibire ulteriori spazi di vendita o pubblici esercizi tra la passeggiata di via Garibaldi e gli approdi, è stata da subito bocciata da Gian Michele Oliva e Massimo Cadeddu, rispettivamente presidenti locali di Confesercenti e Confcommercio: «Il centro storico è ben fornito di attività», hanno rimarcato. Ma l’ipotesi non è piaciuta nemmeno al capogruppo di Forza Italia Giancarlo Piras. Si vorrebbe configurare inoltre un porto ordinato, in grado di accogliere con pari dignità pescherecci, flotta da diporto stanziale e traffico turistico, cercando di restituire un’immagine omogenea stabilendo per ogni tipologia delle zonizzazioni. Nella bozza degli ingegneri Ritossa e Ruiu la banchina che si affaccia sul centro storico dovrà necessariamente essere riservata alle imbarcazioni in transito di un certo prestigio. Da evidenziare comunque che si tratta al momento soltanto di proposte, che l’amministrazione, in questa prima fase, intende condividere con le parti sociali invitate a dire la loro, prima della stesura definitiva del Piano del porto. L’elaborato definitivo dopo il si del consiglio comunale, dovrà essere poi approvato dalla Regione. Tra gli operatori portuali presenti il commento era uno: «Il nuovo porto lo vedranno, forse, i nostri nipoti».

nella foto il dirigente del commissariato Fortunato Marazzitta parla
con il sindaco



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