A.B.
25 gennaio 2016
Querelle Caritas: tre obblighi di firma
Sono state attenuate le misure cautelari per alcuni indagati nell´inchiesta sullo scandalo dei vestiti usati raccolti per i poveri a Cagliari e dirottati invece per la vendita nei mercatini

CAGLIARI - Dall'obbligo di dimora all'obbligo di firma. Sono state così attenuate le misure cautelari per tre degli indagati nell'inchiesta sullo scandalo dei vestiti usati raccolti dalla Caritas di Cagliari per i poveri ed invece dirottati per la vendita nei mercatini in Penisola ed all'Estero.
I nuovi provvedimenti sono stati decisi dal giudice per le indagini preliminari Giampaolo Casula dopo gli interrogatori di Andrea Nicolotti (responsabile del servizio mensa, cucine e logistica della Caritas), Giampiero Cesarini e la moglie Rosa Contiello, la coppia di origine campana ma residente a Capoterra che gestiva la raccolta degli indumenti per l'associazione diocesana.
Venerdì, come ricorda l'agenzia di stampa Ansa, Nicolotti aveva risposto alle domande del giudice, mentre i coniugi erano rimasti in silenzio avvalendosi della facoltà di non rispondere. I tre sono accusati di traffico di rifiuti e truffa in concorso.
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