Cristiano Erriu
5 aprile 2016
L'opinione di Cristiano Erriu
Moby Prince, un anniversario per non dimenticare
Un evento fra i più dolorosi della marineria italiana, che ha portato alla morte 140 persone. Una tragedia che rimane segnata come uno stigma nella coscienza individuale e collettiva della Sardegna e di tutti i sardi. È un evento simbolo di inefficienza, di silenzi ingiustificati, di mancata giustizia, di omissioni e temporeggiamenti, di nebbie e depistaggi. I momenti tragici, quelli collettivi non meno di quelli individuali, scuotono la coscienza di ciascuno, la scavano, hanno il potere di fissare nella memoria, attimi, fotogrammi, paure, sensazioni.
Con questa giornata vogliamo ricordare anche l’impegno delle famiglie e di tutti coloro che mantengono vivo il momento di questo disastro del mare, affinché si faccia ulteriore chiarezza su quanto è accaduto. Per dare giusta dignità a coloro che persero la vita e conforto ai familiari. Grande merito va infatti ai familiari ed alla ‘Associazione 10 Aprile Familiari vittime Moby Prince’, che non hanno mai smesso di chiedere luce, in questi anni in cui si sono alternati silenzio, omissioni ed ingiustizie.
L’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta sulle cause del disastro del traghetto Moby Prince, il cui presidente è il senatore Silvio Lai, pone l’attenzione sul fatto che anche la politica necessita, per una questione di equità, di risposte precise sui fatti di quella notte. Vogliamo comprendere perché 141 persone rimasero per troppo tempo senza soccorsi, con il porto di Livorno e le sue strutture a poche miglia di distanza. Questo incontro vuole essere dunque un momento di attenzione e di riflessione e la Regione Sardegna, con la Regione Toscana, è impegnata perché questo fatto della storia d’Italia non venga dimenticato.
*assessore regionale degli Enti locali
|