Mariangela Pala
8 aprile 2016
Porto Torres: acqua contaminata A giudizio responsabile Abbanoa
Rinviato a giudizio il responsabile della distribuzione del distretto sei di Abbanoa, Costantino Sinibaldi, accusato di non aver garantito, per negligenza, imprudenza e imperizia, i necessari controlli sulle acque destinate al consumo umano nel Comune di Porto Torres, producendo l’avvelenamento per la presenza di cloriti

PORTO TORRES - Acqua che sgorga dai rubinetti contaminata da cloriti. Rinviato a giudizio il responsabile della distribuzione del distretto sei di Abbanoa, Costantino Sinibaldi, accusato di non aver garantito, per negligenza, imprudenza e imperizia, i necessari controlli sulle acque destinate al consumo umano nel Comune di Porto Torres, producendo l’avvelenamento per la presenza di cloriti. Il rinvio era stato chiesto dal Pubblico ministero Paolo Piras a conclusione delle indagini preliminari. Il Comune si costituirà parte civile del processo che ha l’udienza il 15 aprile.
Il processo si apre in seguito all’esposto presentato dal Comune di Porto Torres alla Procura della Repubblica nel 2013 per denunciare i disservizi idrici in città. L’allora sindaco Scarpa aveva chiesto accertamenti sulle cause di non conformità dell’acqua risultata spesso maleodorante, giallastra e non rispettosa dei parametri di legge. Cause che più volte hanno determinato gravi disservizi e pericoli per l’igiene e la salute pubblica. Nell’esposto la richiesta di accertare se l’ente gestore Abbanoa e l’Autorità d’Ambito avessero adottato le misure e i provvedimenti necessari ad evitare la fornitura di acqua non potabile e se avessero individuato le cause di non conformità ai parametri previsti per legge.
Inoltre si chiedeva di verificare le azioni adottate da Abbanoa per evitare il ripetersi delle situazioni di rischio per la salute e quali attività adoperate per ripristinare la qualità dell’acqua. Anomalie che avevano fatto sollevare la protesta dei cittadini e spinto il sindaco ad emanare sistematiche ordinanze di divieto di utilizzo dell’acqua. Una nenia che si è ripetuta di settimana in settimana, di mese in mese.
Disagi che hanno causato una mezza rivolta popolare a Porto Torres, dove la cittadinanza ha lottato tra denunce e segnalazioni, sostenute da Civiltà è Progresso, l’associazione che ha offerto consulenza gratuita agli utenti con il supporto di Adiconsum. «Esprimo soddisfazione - afferma la presidente di Civiltà è Progresso Alba Rosa Galleri - per l'azione della magistratura che si somma agli altri provvedimenti che riguardano utenti di Porto Torres ai quali seguiranno gli altri che sono già in calendario. Spero chiaramente che la giustizia "renda giustizia" e che finalmente la Regione si occupi dei gravi problemi che Abbanoa ha causato e sta causando a centinaia di migliaia di cittadini sardi».
Il Giudice di Pace aveva dato ragione a due cittadini turritani per l’erogazione di acqua non potabile per lunghi periodi dell’anno, condannando Abbanoa al pagamento dei danni patrimoniali e non patrimoniali nei confronti dei due utenti che avevano presentato ricorso. Un'altro caso giudiziario sulla complessa vicenda del gestore unico, contro il quale l’associazione ha intentato insieme ad Adiconsum una class action depositata al Tribunale di Cagliari, un atto per chiedere il riconoscimento di un adeguato risarcimento agli utenti che hanno fino ad ora aderito, e che aderiranno in seguito, per i danni derivanti dalla mancata erogazione di acqua potabile e l’aggravio di spese per l’acquisto di acqua minerale.
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