Luigi Coppola
6 febbraio 2007
Ad Alghero la notte del Jazz mondiale
Al Poco Loco la prima di due tappe speciali in Sardegna. Paolo Angeli ed Hamid Drake in esclusiva questa sera ad Alghero. Giovedì la replica ad Iglesias. Con il duo mondiale, sul palco il Noizland Quintet formato dalle migliori leve del jazz isolano

ALGHERO - Cresce l’attesa per la nuova edizione dell’April Jazz 2007 e si respira sempre più aria di jazz mondiale, nel primo laboratorio musicale del nord Sardegna. Fucina dei migliori talenti jazzistici dell’isola, molti dei quali affermatisi oltre il ristretto periplo insulare e nazionale. Una speciale serata dal vivo è in programma domani sera (mercoledì) al Poco Loco, prima di due uniche tappe nell’isola per la presentazione di due opere prime. Comincia nel segno delle produzioni discografiche il 2007 dell’Associazione Culturale Punta Giara, che organizza due concerti legati ad altrettanti cd pubblicati nel recente passato e contenenti musica suonata in due recenti edizioni del Festival Internazionale “Ai confini tra Sardegna e jazz”, editi con l’etichetta Nu Bop di Achille Silipo e Giorgio Mortarino. Sul palco del Pocoloco domani sera suonerà il duo formato dal chitarrista Paolo Angeli e dal batterista Hamid Drake, accompagnato dal Noizland Quintet, selezione top, estratta dai migliori allievi, nelle sessioni 2004 ai Seminari Internazionali “Marcello Melis”, organizzati anch’essi da Punta Giara. Il concerto sarà replicato giovedì sera al Mediaworld di Iglesias. Ad Alghero i musicisti associati presenteranno “Uotha”, produzione ultima firmata da Angeli e Drake, che nel fortunato compact disc, hanno riversato quasi per intero il concerto tenutosi nel corso della XIX Edizione del Festival sulcitano. Una prova del tutto estemporanea, frutto di un’intesa sbocciata sul palco quasi per miracolo e che, all’ascolto, pare essere stata coltivata da anni dai due infaticabili improvvisatori. Da un parte la cosiddetta (al momento non se ne conosce una definizione migliore) “chitarra sarda preparata” del musicista di Palau, modificata tanto da essere sempre meno chitarra e sempre più “boite a musique”: “macchina intonarumori” di futurista (e futuribile) memoria. Lo stesso Pat Metheny ne ha praticamente “preteso” una copia. Uno strumento da cui Angeli, grazie al particolare utilizzo dei live electronics, estrae suoni e sequenze originali in perfetto equilibrio fra l’acustico e l’elettrico. Dall’altra Drake, nominato dal magazine statunitense Down Beat, batterista dell’anno 2005 possiede una sua percussione versatile. Pronta ad unirsi ai contesti più disparati, una sorta di paradigma di quello che il jazz del XXI secolo può essere e in parte già è, musica dalla forti peculiarità ma che non sopporta più (se mai ne ha sopportato) recinti, limiti, confini. Il quintetto Noizland propone, sia sul palco che nel suo cd omonimo di recente pubblicazione, un repertorio di brani originali, attraverso cui cerca di creare continui cortocircuiti armonico-ritmici causati dal contrasto tra gli strumenti acustici e l’elettronica. Il repertorio include anche le musiche suonate al Festival Jazz In’It di Vignola, con cui “Ai confini tra Sardegna e jazz” è da anni gemellato. L’avanguardia, il jazz mitteleuropeo, la tradizione klezmer e la ripetitività dei carillon sono alcuni degli elementi di Noizland. Non si tratta di esperimenti pop art né produzione di rumori non sense: spesso l’avanguardia è considerata come una forma di sperimentazione fine a se stessa, esageratamente intellettuale. Per Noizland, invece, la melodia resta centrale, «perché – come scrivono gli stessi musicisti – Noizland (fusione, etimologicamente giocosa di noise, “rumore”, nella pronuncia secondo l’uso della lingua slang, e land, “terra”) è una terra in cui cinque giovani interpreti vivono con serietà e grande senso melodico la loro ricerca». Il gruppo è formato da Alessandro Palmitessa (saxofoni contralto e tenore, clarinetto, live electronics), Gianluca Locci (chitarra, live electronics), Maurizio Pulina (pianoforte, sintetizzatore), Luca Bernard (contrabbasso, percussioni), Donato Stolfi (batteria, percussioni). Nell’album, in due tracce si ascolta anche la splendida tromba di Lewis Barnes, solista di punta dei gruppi guidati da William Parker. Nel settembre scorso, invitato dall’Istituto Italiano di Cultura di Colonia, Noizland ha portato a termine con successo una tournée in Germania, suonando all’IIC di Colonia, al Deutsches Werkzeugmuseum di Remscheid e al jazz club Domicil di Dortmund. Una premessa rassicurante per due ore e passa di ottima musica, condita dalla tipica ristorazione della casa e dall’immancabile regia di Massimiliano Saba. Per informazioni sullo spettacolo si può contattare il numero 079.9731034.
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