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Alguer.itnotiziealgheroPoliticaAeroporto › Cortocircuito-Dem su Bruno. Lui rilancia: basta, bisogna agire. E Pigliaru chiama il Comitato
S.A. 7 luglio 2016
Cortocircuito-Dem su Bruno
Lui rilancia: basta, bisogna agire
E Pigliaru chiama il Comitato
Circolo algherese Pd a testa bassa contro il sindaco ma il segretario provinciale è costretto a mediare per non spaccare la segreteria e annuncia un incontro con i tanti sindaci dello stesso colore politico che si sono uniti alla protesta iniziata in città. La replica di Mario Bruno: «bisogna agire, non ci fermeremo, al nostro fianco Regione e perfino Pd. Il resto interessa poco». Venerdì il Presidente Pigliaru riceverà sindaci-imprese e sindacati in viale Trento a Cagliari
Cortocircuito-<i>Dem</i> su Bruno. Lui rilancia: basta, bisogna agire. E Pigliaru chiama il <i>Comitato</i>

ALGHERO - C'è un Partito democratico sull'orlo di una crisi di nervi non solo ad Alghero, e le ultime vicende intorno all'aeroporto lo confermano [LEGGI]. La città si pone a capo di una battaglia che riunisce più o meno mezza Sardegna, fatta di amministratori (numerosi quelli Pd), l'intero mondo imprenditoriale e sindacale, molti cittadini e imprenditori comuni, ma nelle stesse ore in cui ad Alghero si riuniscono oltre venti sindaci per programmare insieme a commercianti e imprese le azioni per sollevare il territorio del sassarese, nuorese e della Planargia dal baratro, il circolo Dem algherese va a Sassari per proporre alla segreteria provinciale un documento contro Mario Bruno, reo di alto tradimento dopo aver pronunciato nel corso dell'assemblea Confcommercio parole di fuoco contro l'immobilismo regionale sul caso-Ryanair [LEGGI].

Una posizione che spacca la segreteria, mette inizialmente in minoranza la corrente Spissu e rimanda ogni decisione. Così si accendono molti malumori nell'area Lotto, Demontis e Manca: solo l'abilità del segretario Cordedda evita l'implosione, che con un lungo e articolato comunicato cerca di accontentare i più intransigenti senza troppo offendere i più distanti dalla linea-Deiana. Così Cordedda, che capisce la delicatezza del momento (e probabilmente le difficoltà che attraversa il partito ad Alghero), da una parte ripristina la supremazia di alcune correnti tirate in ballo dal primo cittadino algherese nella polemica furiosa dei giorni scorsi; dall'altra tenta di «abbassare i toni e ritrovare un'unità di intenti per fare insieme pressing anche alla Regione» [LEGGI L'INTERVENTO COMPLETO].

«La vicenda dell’abbandono dell’aeroporto di Alghero da parte del vettore Ryanair non nasce e matura da condizioni manifestatesi negli ultimi sei mesi, o negli ultimi due anni, se proprio si vuole focalizzare l’attenzione sull’attuale maggioranza politica regionale, ma vengono da lontano, anni, o forse decenni, di gestioni di vario colore si legge nella nota del Partito Democratico che torna indietro nel tempo: «Se ci sono state sei ricapitalizzazioni in otto anni della Società che gestisce lo scalo algherese, fiumi di danaro pubblico, che non sono bastati a sistemare ed armonizzare i conti, ciò dipende da chi oggi governa la Regione Sardegna o da chi l’ha governata negli anni passati?» si legge nel comunicato in cui viene evidenziato che «l’unica strada possibile è quella della ricapitalizzazione con bando di evidenza pubblica»; oltre a quella di differenziare le rotte e i vettori per evitare «i rischi che un territorio corre quando si affida ad un unico vettore in condizioni di monopolio».

Poi il discorso si sposta tutto sul Primo cittadino algherese: «dispiace che il sindaco Mario Bruno, già consigliere regionale del Pd e per anni capogruppo, che alcuni giorni fa dichiarava orgogliosamente “Il Pd sono io” oggi individui nel Pd l’unico responsabile e metta la sua classe dirigente sul banco degli imputati». E ancora: «il Pd nonostante le polemiche utili più a nascondere una condizione di più larga difficoltà del Sindaco a corto di consensi in città e in Consiglio Comunale, che a ricercare soluzioni ai problemi, continuerà il suo impegno a trovare soluzioni di lunga durata e di sistema, che consentano agli operatori economici locali di programmare nel tempo le loro attività di accoglienza turistica, evitando errori del passato di gestione e di strategia».

Non si è fatta attendere la risposta di Mario Bruno: «Non ho mai accusato il Pd. Penso che chi oggi scrive a nome della segreteria provinciale di quel partito che mi ha espulso senza alcun contraddittorio, pur essendo stato sempre nelle regole, sia incorso nella più classica excusatio non petita. Al Presidente ho detto che deve intervenire, a costo di far cadere la Giunta, anche contro quei capi corrente che sostengono quegli assessori che non agiscono e perfino provocano. Prima viene la Sardegna e i sardi. L'ho fatto in un'assemblea convocata dalla Confcommercio - precisa il sindaco di Alghero - in cui un esponente locale del Pd scaricava su di me e sulla mia amministrazione anche il problema Ryanair. Un atteggiamento assurdo, inconcepibile, ingiustificabile e inqualificabile (il riferimento è al consigliere Daga ndr)». E conclude: «I Consigli Comunali daranno presto mandato ai sindaci e il comitato permanente formato dai primi cittadini di Alghero, Nuoro, Bosa, Sassari, dal sistema delle imprese, del mondo sindacale sardo e dall'Associazione Nazionale Città dell'Olio di programmare iniziative immediate coordinando i territori. Sono stati attivati incontri istituzionali a Roma e Bruxelles. Non ci fermeremo, vorremmo avere anche la Regione e magari perfino il Pd a nostro fianco, per un unico interesse, quello dei sardi. Il resto interessa poco». Previsto già domani (venerdì) il primo incontro di sindaci-imprese-sindacati a Cagliari: Francesco Pigliaru tenta di smorzare la rivolta sul nascere e riceverà in viale Trento il comitato.

Nella foto: il sindaco di Alghero Mario Bruno davanti alla Confcommercio decide di unire sindaci, imprese e sindacati per manifestare con forza contro l'inspiegabile immobilismo regionale sul fronte aereo



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