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A.B. 9 luglio 2016
Motorizzazioni sarde: arriva l´interrogazione parlamentare
Dopo la denuncia di Confartigianato Trasporti Sardegna di martedì, è stata presentata una interrogazione parlamentare al ministro Delrio. «Squarciato il buio calato sulla Sardegna: ora attendiamo risposte concrete dal Governo. Siamo stanchi», dichiara il presidente Mellino
Motorizzazioni sarde: arriva l´interrogazione parlamentare

CAGLIARI - Il problema delle Motorizzazioni della Sardegna è arrivato in Parlamento. Dopo la denuncia e la lettera di Confartigianato Trasporti Sardegna al ministro dei Trasporti Graziano Delrio, un'interrogazione parlamentare è stata presentata da sette deputati, primo firmatario il sardo Nicola Bianchi (con lui, Paolo Nicolò Romano, Liuzzi, De Lorenzis, Spessotto, Dell'Orco e Carinelli. «Quest’atto parlamentare finalmente squarcia il buio dell’ultimo anno sulle Motorizzazioni sarde – afferma Giovanni Antonio Mellino, presidente di Confartigianato Trasporti Sardegna, e vicepresidente nazionale dei Trasporti – ed è solo l’inizio di una situazione che deve essere risolta e che da troppo tempo sta creando disagi». L’associazione artigiana, solo pochi giorni fa, denunciò la situazione delle strutture [LEGGI] e l’insostenibile condizione in cui si trovano ad operare imprese di trasporto ed autoscuole, per chiedere «un immediato, improrogabile e inderogabile intervento a tutela del sistema dei trasporti delle merci e delle persone e di tutta la popolazione della Sardegna».

Infatti, occorrono più di sei mesi per le immatricolazioni “conto terzi”, almeno tredici per le revisioni ed altri sei per gli esami delle patenti di guida. Da più di un anno e mezzo, infatti, le motorizzazioni di Sassari, Cagliari, Nuoro ed Oristano si trovano ad operare con un livello di personale talmente «residuale» da non riuscire a garantire, in tempi «consoni e certi», operazioni come revisioni, collaudi, immatricolazioni, variazioni ed esami patenti. L’atto parlamentare, presentato anche dai deputati, riepilogando la segnalazione presentata da Confartigianato Trasporti Sardegna, riassume le vicissitudini di quasi due anni di disagi vissuti dal personale delle Motorizzazioni, dalle imprese di trasporto merci, dalle autoscuole e dai cittadini nelle quattro province storiche sarde. Il documento si apre ricordando come nell’Isola sia in atto un «collasso del sistema delle motorizzazioni», dell’«insostenibile condizione in cui si trovano a operare imprese di trasporto e autoscuole» e di come Confartigianato Trasporti Sardegna abbia chiesto «un immediato, improrogabile e inderogabile intervento a tutela del sistema dei trasporti delle merci e delle persone e di tutta la popolazione». Poi, viene riportata la tempistica per esami di guida, immatricolazioni nuovi automezzi e revisioni, prosegue con l’insufficienza numerica del personale delle Motorizzazioni, poi ancora sia con il mancato trasferimento del personale dalle ex Province verso i nuovi Enti, sia con l’annunciato, e mai avvenuto, passaggio di «quattordici unità lavorative verso le sedi periferiche dell’Ente», per concludere con i danni creati, ad imprese, cittadini e scuole guida, dai lunghi tempi d’attesa.

L’interrogazione ricorda anche i termini economici di questa paralisi. «A fronte di un consistente introito complessivo annuo, che si aggira attorno ai 12,4milioni di euro, proveniente dalle quattro motorizzazioni sarde, il servizio offerto appare, ad avviso degli interroganti, inadeguato: secondo recenti dati, circa un milione di euro arriva dalle revisioni dei mezzi pesanti, 1,2milioni dagli esami per il rilascio delle patenti di guida, 6milioni da immatricolazioni, reimmatricolazioni e duplicati di carte di circolazione e 4,2milioni dalle revisioni delle auto nelle officine autorizzate che le svolgono sotto il controllo delle stesse motorizzazioni». Il documento si chiude chiedendo al ministro «quali iniziative urgenti si intenda adottare, rispettando l'impegno assunto, per far fronte in tempi rapidi e certi alle criticità esposte in premessa al fine del superamento delle problematiche emerse in seguito al passaggio di funzioni in materia di tenuta degli albi provinciali degli autotrasportatori dalle province agli uffici periferici del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, affinché gli imprenditori del settore non siano ostacolati nello svolgimento del proprio lavoro e i cittadini non debbano subire ulteriori disagi». «Non ci accontentiamo più delle promesse – riprende il presidente di Confartigianato Trasporti Sardegna – vogliamo risposte chiare, concrete e immediate dal ministro Delrio. E, detto sinceramente – conclude Mellino – gli autotrasportatori, i cittadini e le autoscuole sono stanchi del continuo rimpallo di responsabilità. Ora è necessario trovare le risorse finanziarie per il personale e procedere senza indugio verso la regionalizzazione delle sedi».

Nella foto: Giovanni Antonio Mellino, presidente di Confartigianato Trasporti Sardegna



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