Red
10 luglio 2016
Trasporti aerei, Cicu: giunta indecente
Lo dichiara l’eurodeputato del PPE, Salvatore Cicu, che interviene sul capitolo Meridiana e trasporti aerei attaccando la gestione del governo regionale e nazionale

CAGLIARI - «Inammissibile calpestare i diritti dei sardi senza che la Giunta e il Governo intervengano concretamente con provvedimenti di ammonimento immediati. Solo nell’ultimo mese sono stati cancellati 200 voli Meridiana per Olbia, provocando un danno enorme per l’economia dell’Isola e per i passeggeri. Va detto con chiarezza: la sopravvivenza di Meridiana può avvenire solo grazie all’accordo con l’Aga Khan. Altre scelte potevano e dovevano essere fatte prima. Oggi, questa, è la sola via d’uscita. Non ci sono alternative. Opporsi a questa soluzione significa dunque non salvaguardare i lavoratori e i diritti alla mobilità dei sardi».
Lo dichiara l’eurodeputato del PPE, Salvatore Cicu, che interviene sul capitolo Meridiana e trasporti aerei attaccando la gestione del governo regionale e nazionale. La vera lacuna – ha aggiunto l’esponente del PPE – è che la Giunta Pigliaru è del tutto assente di una politica chiara sui trasporti. Manca tutto: non c'è una decisione chiara sulle low coast, non c'è una lettura attenta sulla crisi che investe gli scali di Cagliari ed Alghero. Manca una rottura rispetto alla subordinazione nei confronti di Alitalia, dove - nell'ambito della Continuità 1 e della Continuità 2 la presentazione del nuovo programma va a vantaggio delle compagnie e non certo dei passeggeri.
«C'è – ha aggiunto l’europarlamentare – una resa preoccupante soprattutto sulla rinuncia da parte della Giunta a combattere per il riconoscimento della condizione di insularità e per gli aiuti di stato. C’è una mancanza di politiche regionali destinate a destagionalizzare, e questo indebolisce la Sardegna sul piano della competitività turistica. Serve allora una reale pianificazione regionale sul fronte dei trasporti, una pianificazione che ad oggi non c’è. In questo quadro – ha concluso Cicu – chi ne fa le spese sono i sardi, le loro tasche, i loro diritti e, ancor più, l'economia del turismo, vittima per eccellenza di questo disastro».
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