A.B.
15 luglio 2016
Delitto Dore: la parte civile chiede l´ergastolo
Nel processo d´appello a Francesco Rocca, il dentista di Gavoi condannato in primo grado all´ergastolo, perché ritenuto il mandante dell´omicidio della moglie Dina, uccisa nel 2008, i legali di parte civile, che rappresentano i familiari della vittima, hanno chiesto la conferma del carcere a vita

GAVOI - Nel processo d'appello a Francesco Rocca, il dentista di Gavoi condannato in primo grado all'ergastolo, perché ritenuto il mandante dell'omicidio della moglie Dina Dore, uccisa nel garage di casa nel marzo 2008, i legali di parte civile, che rappresentano i familiari della vittima, hanno chiesto la conferma del carcere a vita. L'avvocato Massimo Delogu, nel ribadire gli strani comportamenti tenuti dal marito quel giorno ed in quello successivo, si è così associato alla richiesta formulata una settimana fa dal pg Gabriella Pintus.
«Contrariamente a quanto avveniva di solito – questa la dichiarazione del legale in aula, resa nota dall'agenzia di stampa Ansa - Rocca il giorno della morte di sua moglie l'aveva cercata diverse volte al telefono, ma una volta tornato in paese tutta quell'apprensione era sparita e lui era andato al bar». Ed ancora, «Rocca aveva contatti frequenti con Pierpaolo Contu, il giovane condannato come autore materiale dell'omicidio, ma stranamente da quel giorno trascorrono un mese senza sentirsi o vedersi».
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