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M.V. 5 novembre 2016
Shopping con la filodiffusione
Ad Alghero è già polemica
Sondaggio | Commenta | In serbo un progetto ideato e sostenuto dai commercianti col contributo della Fondazione Meta per diffondere musica nelle vie dello shopping in centro storico ad Alghero. Non tutti però sono d´accordo e chiamano in causa Comune e Asl
Shopping con la filodiffusione. Ad Alghero è già polemica

ALGHERO - Nel centro storico di Alghero il periodo natalizio potrebbe essere "allietato" con un sottofondo musicale concentrato sulle principali vie dello shopping, da via Carlo Alberto a Piazza Civica, via Gilbert Ferret, via Roma fino a via Simon e le principali piazze. C'è infatti in serbo un progetto di filodiffusione ideato direttamente dai commercianti (sarebbero numerose le adesioni) e realizzato col contributo della Fondazione Meta. Non tutti i residenti però sono d´accordo, chiamano in causa Comune e Asl e con una lettera d'aiuto inviata a tutti i consiglieri comunali e alle autorità di pubblica sicurezza mettono in guardia affinché si valutino «i rischi connessi alla salute». Insomma, ancora non c'è traccia della musica ma ad Alghero è già polemica.

«Come cittadini, vorremmo dire che siamo consapevoli che vivere nei centri storici comporta qualche disagio. E non ci lamentiamo. Per amore del centro storico si accettano mille compromessi. Ci sono i disagi inevitabili, quelli evitabili ma ai quali non si riesce porre rimedio e ci sono i disagi che basterebbe un minimo di educazione per evitarli, ma conviviamo anche con questi ultimi» sottolinea nella missiva Franca Cano insieme ad altri abitanti del centro storico di Alghero riportando alcuni esempi: raccolta rifiuti e lavaggio strade con mezzi vecchi e rumorosissimi; cantieri di ristrutturazione che spesso non rispettano le fasce orarie di utilizzo di macchine; il gran rumore del ristoro e del commercio; schiamazzi a tutte le ore. Fino ad arrivare alla filodiffusione, «un ulteriore disagio, evitabile e del quale nessuno sente la necessità» sottolineano.

Secondo gli abitanti del Centro storico, paradossalmente, le ore più quiete sono quelle più affollate, quando la presenza di tanta gente favorisce comportamenti civilissimi (salvo le inevitabili eccezioni). «Ecco, si parla di “riempire” queste ore con la filodiffusione, un impianto che diffonda musica più o meno per tutto il giorno, allieti il passeggio e, si spera, attragga consumatori verso le attività del centro. Insomma, si aggiunga del rumore, perché non ce n’è mai abbastanza. Qualcuno ha pensato al fatto che questa musica si sovrapporrebbe, quotidianamente, alla vita privata delle persone? La nostra tv, la radio, le nostre letture, il nostro vivere, dovrà essere per forza accompagnato e sovrapposto, oltre che a vociare, a ore e ore di filodiffusione? Nessuno è informato sul fatto che ciò è pericolosamente nocivo alla salute mentale e fisica? E non solo per noi abitanti, ma per gli stessi operatori che dovrebbero conviverci praticamente tutto il giorno, tutti i giorni!».

Il gruppo di cittadini sottolinea i potenziali pericoli per la salute dovuti alla continua esposizione a sorgenti sonore, e non solo di quelli relativi alla filodiffusione, ma anche quelli relativi agli impianti che molte attività adottano: «Si consultino le ricerche condotte sugli operatori del commercio. Persone che a fine turno sono logore più per l’assorbimento di ore e ore di musica che per la fatica vera e propria del lavoro». Per questi cittadini, la filodiffusione è un ulteriore disagio, «inutile, nocivo, da evitare. Sarà sufficiente non introdurla. Siamo certi che nessuno lamenterà la mancanza. Tra l’altro pare davvero poco probabile che un impianto di filodiffusione attragga consumatori» tagliano corto Cano e compagni, accomunando l'iniziativa più alle sagra paesana, «ma abbiamo troppo rispetto dei bei paesi del nostro territorio per fare un simile paragone».
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