Mariangela Pala
15 novembre 2016
Porto Torres, caos rifiuti: Cgil rivendica la società consortile
Ad aprire la procedura di raffreddamento dei conflitti - prevista dalla legge 146/90 e dai contratti collettivi nazionali - è la segreteria della Fp Cgil così come comunicato nella lettera inviata all’Ati, l’associazione temporanea di impresa costituita da Ambiente 2.0 e Asa Ambiente incaricata a gestire la raccolta rifiuti

PORTO TORRES - Tentativo di conciliazione del sindacato Fp Cgil con le aziende che svolgono il servizio di raccolta urbana dei rifiuti a Porto Torres. Ad aprire la procedura di raffreddamento dei conflitti - prevista dalla legge 146/90 e dai contratti collettivi nazionali - è la segreteria della Fp Cgil così come comunicato nella lettera inviata all’Ati, l’associazione temporanea di impresa costituita da Ambiente 2.0 e Asa Ambiente incaricata a gestire la raccolta rifiuti insieme alle aziende Aimeri Ambiente, Pianeta Ambiente e Energetikambiente, al sindaco Sean Wheeler e al dirigente del settore ambiente.
Nella missiva si spiegano le motivazioni che spingono il sindacato Fp Cgil e i lavoratori e ad intraprendere le azioni di lotta, prima fra tutte la mancata costituzione da parte dell’Ati, di una società consortile, una struttura che doveva essere istituita entro il 30 ottobre. «L’aspetto fondamentale è che si proceda immediatamente nella costituzione della società consortile - spiega il segretario della Fp Cgil Paolo Dettori – per mettere fine a questi continui litigi tra le aziende che certo non fanno bene al servizio e ancor meno ai lavoratori».
Il sindacato rivendica anche il riconoscimento degli scatti di anzianità, un diritto ancora non riconosciuto ai lavoratori di Asa Ambiente seppure previsto dai contratti collettivi nazionali così come si contesta la mancata erogazione dei ticket per oltre tre mesi ai dipendenti di Energetikambiente e Pianeta Ambiente. Per di più il segretario generale Fp Cgil Paolo Dettori chiede al sindaco, all’assessore e al dirigente competente, l’apertura urgente di un tavolo di crisi per discutere sulla situazione complessiva relativa alla gestione dei contratti e delle garanzie dei lavoratori, oltre che dell’efficienza del servizio che deve essere svolto secondo modalità dirette a tutelare i cittadini.
L’assessore all’Ambiente Cristina Biancu, aveva assicurato che le società coinvolte nella gestione della raccolta avevano comunicato l’avvio e la prosecuzione delle trattative per la costituzione della struttura consortile. Per ora si sa che l’appalto assegnato è costato circa 22milioni e 400mila euro con un aumento della Tari per le utenze domestiche e non domestiche per un servizio tecnologico e innovativo come annunciato al momento della partenza con l’obiettivo di incrementare la percentuale di raccolta differenziata e rafforzare la strategia “rifiuti zero” .
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