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Red 17 novembre 2016
Ecosistema urbano: Oristano ottavo miglior capoluogo in Italia
Il capoluogo di provincia si conferma anche quest´anno tra le dieci città italiane più rispettose dell´ecosistema urbano secondo Legambiente
Ecosistema urbano: Oristano ottavo miglior capoluogo in Italia

ORISTANO – Anche quest'anno, Oristano è tra le dieci città italiane più rispettose dell'ecosistema urbano. Lo attesta Legambiente, che assegna alla città sarda l’ottavo posto assoluto, con risultati di eccellenza per le basse emissioni pericolose e nocive, per la ciclabilità e per le aree pedonali. Il risultato emerge dal 23esimo rapporto sulla vivibilità ambientale dei centoquattro capoluoghi di provincia italiani, realizzato dall'associazione ambientalista con l'istituto di ricerche Ambiente Italia ed il quotidiano economico Il Sole 24 ore e presentato lunedì mattina al Teatro Petruzzelli di Bari. Oristano, ottava nella classifica generale, tra le città del centro-sud è seconda solo a Macerata, prima assoluta nella classifica nazionale. Sassari è 31esima, Nuoro 34esima e Cagliari 52esima. Numerose le città del nord ai primi posti (Verbania seconda, Mantova terza e poi Trento, Bolzano, Parma e Belluno che precedono Oristano), mentre tra le prime dieci, anche quest’anno solo due città del centro-sud: proprio Oristano e Macerata.

«Da anni lo studio di Legambiente ci posiziona tra le città virtuose – osserva il sindaco Guido Tendas - Oristano puntualmente supera con buoni voti la griglia dei parametri stabiliti per elaborare il rapporto sull’ecosistema urbano. Accade con l’indagine sull’ecosistema urbano, ma anche con la Bandiera blu, con i riconoscimenti sui livelli di raccolta differenziata e con quelli sulla prevenzione dei rifiuti. Tanti segni di una grande qualità del nostro ecosistema urbano che ha evidenti riflessi sulla qualità della vita nella nostra città». «Il rapporto si basa su diciassette indicatori per cinque componenti ambientali: aria, acqua, rifiuti, mobilità, energia – aggiunge l’assessore comunale all’Ambiente Efisio Sanna - L’indagine 2016 fotografa una diffusa staticità per le città italiane. Il quadro generale non è particolarmente confortante e fa registrare per alcune tematiche, come aria e trasporto pubblico, un’inversione di tendenza rispetto al 2015».

Sui rifiuti, anche quest’anno si registra su tutto il paese una percentuale di raccolta differenziata in leggera crescita, con un valore medio di 45,15percento. A conferma di una tendenza che si era già espressa negli ultimi anni, anche in alcune città meridionali la raccolta differenziata si sta diffondendo come buona pratica: Macerata è al 73,5percento, Benevento al 65,2 , Salerno al 64,1, subito dopo tra le città del centro sud arriva Oristano con il 61,2percento, unica tra le sarde sopra il 60percento. In generale crescono i livelli delle polveri sottili e peggiorano le reti idrice. Il rapporto di Legambiente evidenza «un sostanziale immobilismo che non si registra solo considerando i dati attuali con quelli dell’anno precedente, ma che si conferma anche valutando un periodo più lungo, i cinque anni della durata del mandato di un sindaco. Tra le prime dieci città troviamo capoluoghi al di sotto degli 80mila abitanti (Macerata, Verbania, Mantova, Belluno, Oristano, Cuneo, Savona), tre centri di medie dimensioni (Trento, Bolzano e Parma) e nessuna grande città. In testa ancora prevalentemente il nord del Paese assieme con due città del centro Italia, la marchigiana Macerata quest’anno prima su tutte e la sarda Oristano (ottava). Le ultime cinque sono invece Frosinone e quattro città meridionali: Palermo, Siracusa, Caserta, Vibo Valentia, fanalino di coda della classifica».

«Il rapporto ci riconosce il 61,2percento di raccolta differenziata, ma si tratta di dati riferiti al 2014 - sottolinea Sanna - In realtà nel 2015 Oristano ha superato l’80percento. Per convenzione si utilizzano due sistemi per il calcolo delle percentuali di raccolta differenziata: con quello previsto dalla delibera regionale del 2011, che stabilisce i criteri per le penalità e premialità per i comuni sardi, si raggiunge l’80,009percento; con quello fissato dal Piano regionale dei rifiuti la percentuale è differente, ma rimane molto alta toccando il 71,9percento. Al di là dei numeri, comunque più alti di quelli indicati dal rapporto di Legambiente, rimane la soddisfazione per essere costantemente una città che in tema di gestione di rifiuti riescono sempre a essere tra le migliori d’Italia. L’ottavo posto nella classifica generale è importante e ci spinge a fare sempre meglio per scalare la classifica, ma soprattutto per garantire la qualità dell’ambiente - conclude - Oggi, come negli ultimi anni, nella classifica generale siamo davanti a tante grandi città da sempre considerate simbolo di qualità ambientale. Un riconoscimento che testimonia una volta di più la qualità ambientale di Oristano, che purtroppo non sempre è considerata adeguatamente».

Oristano offre buone performance in alcuni dei settori più importanti dello studio. Risultati che sono alla base del punteggio finale tra i quali la qualità dell'aria: l'inquinamento atmosferico è tra i più bassi d'Italia con livelli minimi di biossido d'azoto e Pm10. Non sono mai stati superati i livelli di pericolosità per l’ozono. Oristano è tra le città che producono meno rifiuti. Ottimi anche i dati sulla raccolta differenziata, sulla ciclabilità (18,78metri ogni cento abitanti) e sulle aree pedonali, classifica parziale che vede Oristano al sesto posto con 1,23metri quadrati ad abitante. Va meno bene per la dispersione idrica dalla rete (88esimi sui 98 Comuni censiti).
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