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Red 14 dicembre 2016
La salute delle donne sarde: convegno
Giovedì e venerdì, a Sassari e ad Arborea, in programma il convegno organizzato dal Centro per gli studi antropologici, paleo patologici e storici dei popoli del Mediterraneo
La salute delle donne sarde: convegno

SASSARI - Le condizioni di vita delle donne sarde dall’antichità all’età moderna, i dati antropometrici, il regime alimentare, le patologie più frequenti, l’età media di vita. Di questi ed altri argomenti si parlerà domani, giovedì 15 dicembre, dalle ore 15.30, e venerdì 16, dalle 9, nel corso del convegno intitolato “La salute delle donne sarde dall’Età romana all’età moderna: nuovi approcci antropologici, bioarcheologici e storici” (domani a Sassari, nella Clinica delle Malattie Infettive in Aula Andreoni, venerdì ad Arborea, al Museo delle Bonifiche). L'incontro è organizzato dal Centro per gli studi antropologici, paleo patologici e storici dei popoli del Mediterraneo, fondato da un gruppo di studiosi delle Università di Sassari e di Pisa, nell’ambito del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Ateneo turritano.

Superando gli steccati tra discipline scientifiche e discipline umanistiche, e facendo riferimento ad archivi biologici e ad archivi cartacei, antropologi fisici, anatomici, paleopatologi, archeologi, biologi, storici dell’antichità, medievisti, modernisti, epigrafisti, specialisti nella gestione dei beni culturali delle Università di Pisa, Sassari e Cagliari confronteranno i risultati dei loro studi, a conclusione di un progetto di ricerca biennale, finanziato dalla Fondazione Sardegna e guidato dalla storica della Medicina Eugenia Tognotti (Università di Sassari).

Il convegno è articolato in due sessioni. Nella prima, si darà conto dei risultati delle ricerche sulle “Fonti dirette”, ossa del cranio e dello scheletro, tessuti mummificati di un campione femminile relativo a diversi periodi storici, dall’età nuragica all’età moderna e proveniente da siti archeologici (e non) del Capo di Sopra: dalle sepolture del cimitero medievale e post-medievale del Duomo di Sassari al villaggio medioevale di Geridu a Sorso, all’antico cimitero di Alghero, a Bisarcio-Ozieri.

Nella seconda sessione, i dati acquisiti saranno messi a confronto con quelli derivanti da “Fonti indirette” (documenti archivistici, scritti medici, annali cittadini, registri di mortalità, biografie, iscrizioni latine e greche, testi storico-letterari). Una particolare attenzione verrà riservata ai “Quinque libri” conservati nelle parrocchie del territorio, interamente digitalizzati. Disponibili dal Diciassettesimo Secolo, contengono le registrazioni di battesimi, matrimoni, morti e stati delle anime.

Incrociando i dati, è possibile acquisire una messe di informazioni sul regime di vita delle donne ed in generale sulle condizioni sociali e sanitarie di una popolazione: tassi di natalità e mortalità, nuzialità, speranza di vita, rapporto tra nati e morti, fecondità delle donne e mortalità infantile. I professori Andrea Montella, Marco Milanese, Elena Mazzeo coordineranno i lavori, che saranno aperti dai saluti del sindaco di Sassari Nicola Sanna, dal presidente del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia Paolo Castiglia, da monsignor Giancarlo Zichi, direttore dell’Archivio Storico e dell’Ufficio beni culturali dell’Arcidiocesi di Sassari.



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