Red
20 dicembre 2016
Progetto #ReAct a Cagliari in finale
Il progetto #ReAct degli studenti cagliaritani è tra i finalisti della "P2P: Challenging Extremism initiative". Il 2 febbraio sarà presentata a Washington la campagna d´informazione che mira a contrastare tutte le forme di violenza che si sviluppano attraverso i social media

CAGLIARI - È ufficiale: la campagna #ReAct ideata dalla squadra di studenti dell'Università di Cagliari è tra quattro i progetti finalisti a livello mondiale della "P2P: Challenging Extremism initiative", sponsorizzata dal Dipartimento di Stato americano per contrastare la disinformazione e l'estremismo violento sulle piattaforme social. #Re-Act oltre a essere lo slogan della squadra cagliaritana, rappresenta la strategia del loro progetto, ma anche il loro obiettivo.
Si perché è l'acronimo in inglese di Reject (rigettare, opporsi a ogni forma di estremismo e violenza), Awareness (consapevolezza), Courage (coraggio di contrastare l’estremismo violento, pregiudizi e luoghi comuni) e Tolerance (tolleranza, intesa come integrazione tra più culture che possono coesistere). La notizia è stata accolta con piena soddisfazione anche da Guido Portoghese che a titolo personale, ma anche nella veste di presidente del Consiglio comunale di Cagliari, ha sottolineato la valenza del progetto che ha visto anche il coinvolgimento del Comune.
Il presidente Portoghese, così come fatto anche il sindaco Massimo Zedda, ha infatti risposto alle domande degli studenti che, insieme al resto dello studio, si prefigge di contrastare tutte le forme di violenza che spesso si sviluppano attraverso i social media, contribuendo a generare fatti di cronaca. La campagna #ReAct - sviluppata attorno allo studio dell'immigrazione e dei condizionamenti legati alla diffusione di notizie false sui social – sarà presentata dagli studenti sardi il prossimo 2 febbraio a Washington. Sfiderà la Katholieke University (KU) of Leuven (Belgio), l'Uganda Christian University (Uganda), la Notre Dame University (Beirut, Libano).
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