Red
2 febbraio 2017
Psa: nuovo focolaio a Seulo
Appello della Regione autonoma della Sardegna sulla sicurezza negli allevamenti dell´Isola, dopo il nuovo focolaio registrato in località Gerchiri

SEULO - Un nuovo focolaio di Peste suina africana è stato segnalato ieri in un allevamento nelle campagne di Seulo, in località Gerchiri. Dopo il sospetto sulla presenza dell’infezione, riscontrato da un veterinario allertato dall’allevatore, i cinque campioni prelevati ed analizzati in laboratorio hanno dato esito positivo in tre casi. Sempre secondo il responso dei controlli, il virus era presente nell’allevamento da almeno una ventina di giorni.
Questa mattina, quindi, su ordinanza firmata dal sindaco Enrico Murgia, il servizio veterinario ha abbattuto quindici animali (sette adulti ed otto lattonzi), mentre una scrofa era già morta nelle scorse ore. L’allevamento si trova nel raggio dei 10chilometri di sicurezza e blocco della movimentazione dei suini: intervento attivato, come previsto dalla norma, dopo l’ultimo focolaio riscontrato la scorsa settimana ad Aritzo e che ha interessato anche parte del territorio di Seulo.
Grazie alla pronta collaborazione dell’allevatore, i servizi veterinari, con il necessario supporto del primo cittadino, sono potuti intervenire tempestivamente a dimostrazione che l’area di sorveglianza e di restrizione dei 10chilometri, seppur determinando inevitabili disagi agli allevatori, ha rappresentato anche in questo caso un intervento razionale, prudente ed utile alla lotta contro la Psa. Questi ultimi eventi smentiscono in modo netto e con la forza dei fatti le inutili polemiche alimentate ogni volta che si è costretti ad adottare misure restrittive a seguito di focolai.
Purtroppo, la lotta alla Psa può essere portata avanti solo con la paziente ed attenta applicazione di tutti i presidi necessari per limitarne la diffusione, ma questo può avvenire solo con la responsabile collaborazione di tutte le istituzioni e degli attori del comparto. Seppur in assenza della conclusione delle indagini epidemiologiche ancora in corso, anche in questo caso la presenza e la diffusione del virus è probabilmente attribuibile ad errori causati dall’uomo nel non osservare le prescrizioni di legge e le cautele necessarie per coloro che allevano suini in una regione flagellata dall’epidemia come la Sardegna.
Per venir meno alla sicurezza negli allevamenti bastano poche disattenzioni, anche una sola. Ricordarsi che gli spazi dove si trovano gli animali sono e devono rimanere "sterili" dal contatto con l’esterno non è una banalità. Così come non è una banalità non entrare senza i dovuti indumenti e calzari per evitare di portare dall’esterno il virus.
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