Sergio Ortu
9 maggio 2007
Sale la febbre per il Giro d´Italia
«Ritorniamo con gioia ed entusiasmo nella terra di Sardegna e speriamo così di compensare il debito che abbiamo con questa splendida isola da cui mancavamo da sedici anni»

ALGHERO. «Ritorniamo con gioia ed entusiasmo nella terra di Sardegna e speriamo così di compensare il debito che abbiamo con questa splendida isola da cui mancavamo da sedici anni», ha esordito cosi Angelo Zomegno patron del Giro d’Italia e direttore di Rcs sport durante la tavola rotonda dal titolo "Ciclismo tra fiction e realtà". L’iniziativa era organizzata dall’associazione Un'Isola-Idea condivisa, in collaborazione con Regione Sardegna, RCS Sport - Gazzetta dello Sport e Rai fiction. Il patron del Giro d’Italia ha evidenziato inoltre come, per chi non lo ricordasse, nell’ultima tappa in Sardegna risalente al ’91, nei tre giorni di permanenza dell’isola c’era stato uno sciopero Rai che aveva praticamente oscurato il giro in quella fase. Una delusione dunque per i sardi e gli appassionati. «Grazie alla collaborazione della Regione Sarda quest’anno-ha proseguito Zomegno- invece ci rifaremo alla grande e debbo dire con enormi sforzi abbiamo deciso di onorare il bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi partendo proprio da Caprera». In mille dunque partiranno da Caprera nella cronometrata a squadre. Un ulteriore iniziativa vedrà un riconoscimento all’eroe dei due mondi con la partenza simbolica venerdì pomeriggio dalla Portaerei "aribaldi" Alla tavola rotonda di ieri sera hanno preso parte oltre al patron del Giro anche il giornalista Lillo Pietropaoli che ha accennato alla storia del giro ed in particolare alle tappe in Sardegna e al giro di Sardegna. E’ stata la volta poi degli interventi ricchi di aneddoti e curiosità storiche del giornalista di Rai regione Gianni Garrucciu e dello storico prof. Manlio Brigaglia. Importanti e doverosi cenni ai giornalisti importanti come Sergio Zavoli e Paolo Valenti. Ed è stato proprio Brigaglia ad osservare come negli anni in cui la televisione non era dotata delle tecnologia di oggi, raccontare di ciclismo era una vera fiction. Anche l’assessore allo sport e lavori pubblici della Regione Carlo Mannoni ha fatto diverse riflessioni sul ciclismo degli anni del dopoguerra ricordando le tappe sarde e sottolineando l’importante traguardo di aver restituito ai sardi il giro d’Italia. Un giro che rappresenta un veicolo di promozione turistica e del territorio senza precedenti. «Grazie alle riprese aeree e alle iniziative collaterali -ha evidenziato il delegato della giunta Soru-la nostra isola apparirà nella sua bellezza paesaggistica e culturale in tutto il mondo». Era presente in sala inoltre il presidente della Federciclismo Umberto Di Rocco che si è reso orgoglioso del ritorno in Sardegna del Giro d’Italia, un evento culturale ancor prima che sportivo, una passione italiana che la Federazione sta cercando di preservare lottando contro chi tenta di rovinarne la reputazione. La serata è stata moderata dal giornalista Nicola Nieddu e ha visto una partecipata assemblea ed il chiostro si è rivelato piccolo di fronte al numeroso pubblico segno che il ciclismo è una passione anche per molti algheresi. La giornata aveva preso il via al mattino (mercoledì) con la proiezione al cinema miramare del film "Marco Pantani" al quale hanno partecipato le scuole superiori cittadine. In sala era inoltre presente Rolando Ravello, attore protagonista del film.
Nella foto un momento del convegno a San Francesco
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