Red
21 aprile 2017
Paraulas e Sonos de Sardigna a Sassari
Domani mattina, le sale dell´Accademia Belle Arti “Mario Sironi” ospiteranno la conferenza stampa di presentazione della prima opera didattica interamente in lingua sarda per soli, coro, orchestra giovanile e voce narrante

SASSARI - Domani, sabato 22 aprile, alle ore 10, all’Accademia di Belle Arti “Mario Sironi” di Sassari, si terrà la conferenza stampa di presentazione della prima opera didattica interamente in lingua sarda per soli, coro, orchestra giovanile e voce narrante “Paraulas e Sonos de Sardigna”. Il compositore è il maestro Gian Battista Ledda.
L'opera didattica comprende sedici miniature musicali, della durata complessiva di circa 55' (incluse le parti rapsodiche), e verrà rappresentata in forma di oratorio. I testi musicati appartengono ad autori sardi moderni, per esempio Mariatina Battistina Biggio e Maddalena Morittu, e storici, quali Bonaventura Licheri, Cesarino Mastino e Don Baignu Pes. Il soggetto attuatore è l'Associazione Coro Sant'Austinu di Alà dei Sardi.
Saranno presenti l’autore, il Coro Sant’Austinu (che proporrà un canto ed una danza accompagnata vocalmente), alcune coppie di ballerini dell’Associazione Gruppo Folk Santu Frantziscu ed il sindaco di Alà dei Sardi Francesco Ledda, la voce narrante Cristiano Becciu, il curatore della traduzione del libretto in lingua inglese Giuseppe Serpillo, i maestri preparatori dell’orchestra Guglielmo De Stasio e Gianluigi Pani, e del coro Vincenzo Cossu, ed il coordinatore didattico Antonio Deiara. Sono stati invitati ad intervenire anche l’assessore regionale della Pubblica istruzione e Beni culturali Giuseppe Dessena, il presidente della Giuria del Premio Ozieri di letteratura sarda Attilio Mastino ed il segretario del Premio Biennale Città di Ozieri per cori tradizionali sardi Antonello Lai. Lo sviluppo del Progetto prevede una conferenza-concertante, con frammenti dell'opera in digitale, ad Alà dei Sardi, venerdì 28 aprile, alle 19, in occasione dei festeggiamenti per “Sa Die de sa Sardigna”.
Nella foto: un'allieva dell'Accademia
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