M.P.
20 luglio 2017
Amianto a Porto Torres: un bando per la rimozione
Ci sarà un bando per ritirare le lastre di amianto e altri rifiuti speciali abbandonati in diversi terreni in città, davanti al mare e anche nei pressi di siti archeologici di rilevanza nazionale

PORTO TORRES - Ci sarà un bando per ritirare le lastre di amianto e altri rifiuti speciali abbandonati in diversi terreni in città, davanti al mare e anche nei pressi di siti archeologici di rilevanza nazionale. Depositati dagli incivili in aree sensibili e di pregio saranno rimossi dai soggetti che risponderanno ai requisiti stabiliti dal bando per affidare il servizio di raccolta e smaltimento.
«Il capitolato – spiega l'assessora all'Ambiente, Cristina Biancu – è all'attenzione degli uffici comunali per la verifica e la conseguente pubblicazione. I rifiuti sono stati censiti, ma devono essere ritirati da aziende specializzate. La società che gestisce il servizio di igiene urbana per conto del Comune di Porto Torres non ha le autorizzazioni per ritirare rifiuti speciali». La scoperta è avvenuta durante i lavori per la realizzazione degli orti urbani, lungo la costa di Abbacurrente e nei pressi dell'area archeologica di Turris Libisonis.
«Nella zona C1/2, nel corso delle attività di preparazione dei terreni destinati ad ospitare gli orti, sono stati ritrovati diversi rifiuti abbandonati sicuramente nel corso degli anni. Lastre di amianto – aggiunge Cristina Biancu – sono state, invece, rinvenute nei pressi di Abbacurrente e accanto al sito archeologico. Sono state censite, ma lo smaltimento non può essere effettuato dalla società che gestisce la raccolta dei rifiuti». Sarà necessario quindi pubblicare un bando per l'affidamento del servizio. Il capitolato è stato preparato dall'Assessorato all'Ambiente.
«È deprecabile comunque che ci siano ancora in circolazione incivili senza nessun rispetto per l'ambiente e che deturpano in questo modo alcuni dei nostri luoghi più belli, commettendo reati di una gravità inaudita che sfociano anche nel penale. Purtroppo tutto ciò peserà molto sulle casse comunali: la cifra messa a bando è di circa 30mila euro, soldi che saremo costretti a destinare a questo progetto – conclude l'Assessora – piuttosto che ad azioni molto più utili e fruttuose per la comunità».
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