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Red 7 agosto 2017
Fiume Santo: il sindaco chiama, il Ministero risponde
Il Ministero dell´Ambiente ha risposto alla lettera del sindaco di Sassari Nicola Sanna, che sollevava dubbi rispetto alla demolizione dei gruppi 1 e 2 della Centrale. Il primo cittadino e l´assessore comunale alle Politiche ambientali Fabio Pinna hanno commentato la situazione
Fiume Santo: il sindaco <i>chiama</i>, il Ministero <i>risponde</i>

SASSARI - «Si provveda immediatamente alla sospensione dell'efficacia del provvedimento, di cui non è dato conoscere l'esatto contenuto, ne gli estremi, e congiuntamente si avvii un procedimento teso al riesame dello stesso». Così scriveva il 6 luglio Nicola Sanna, in una lettera inviata al Ministero dell'Ambiente, nella quale sollevava dubbi rispetto alla demolizione dei gruppi 1 e 2 della Centrale di Fiume Santo, ricordando che una relazione dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente e del territorio (datata 16 marzo 2017) esprimeva forti perplessità sul progetto di abbattimento con cariche esplosive.

Alla nota del primo cittadino ha fatto seguito, mercoledì, una risposta del Ministero, che comunica tanto l'approvazione (il 12 giugno) da parte della Regione autonoma della Sardegna del nuovo Piano di decommissioning della Società Fiume Santo Spa, giudicato coerente con le prescrizioni della valutazione di impatto ambientale, quanto la presa visione (il 12 luglio) della nota di Arpas, nota che giudicava la scelta dell'esplosivo «fortemente impattante e non condivisibile». «Le osservazioni contenute nella nota Arpas - dichiara Sanna - devono essere immediatamente verificate per limitare al massimo ogni rischio di contaminazione e inquinamento per la popolazione, gli animali, il suolo e l'ambiente marino. Ci troviamo, infatti, in area pre-parco nazionale e devono essere adottate tutte le tecnologie per eseguire le demolizioni e le bonifiche in maniera rapida e in sicurezza».

«Il Comune di Sassari - afferma l'assessore comunale alle Politiche ambientali Fabio Pinna - intende vigilare su ogni passaggio e chiede di essere convocato dalla Regione, insieme agli altri comuni dell'area, per esaminare in dettaglio progetto e fattori di rischio. Occorre comunque che la società Ept proceda a concludere rapidamente le bonifiche in tutte le aree già autorizzate».
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