Mariangela Pala
26 agosto 2017
Psd´Az: «non ai bandi farsa, si ad un progetto per l’Asinara»
Il segretario cittadino Ilaria Faedda ricorda al sindaco e alla presidente del consiglio che in data 15 giugno il Psd’az ha portato all’attenzione dell’aula consiliare a nome dei consiglieri Costantino Ligas e Davide Tellini una mozione in cui si chiedeva la rivendicazione da parte del Comune turritano del patrimonio immobiliare dell´Asinara

PORTO TORRES - «Non è con bandi “farsa” che si favorisce la nomina di un portotorrese alla presidenza del Parco, ma piuttosto intelaiando rapporti istituzionali basati sul dialogo e sulla credibilità amministrativa». Il Partito sardo d’Azione interviene a proposito sulla polemica relativa alle tre candidature scaturite dalla manifestazione di interesse bandita dal Comune e accusa sindaco e maggioranza di incapacità politica a programmare il futuro dell’isola. «Al posto di produrre bandi con nessun valore giuridico e amministrativo, - dice il segretario Psd’Az, Ilaria Faedda - chiediamo all’amministrazione di occuparsi seriamente delle questioni di loro stretta competenza, visto che il loro lassismo e la loro incapacità stanno danneggiando seriamente l’immagine dell’isola Parco».
L’Asinara ha necessità di essere valorizzata e rilanciata in chiave turistica affinché si creino posti di lavoro in un territorio messo in ginocchio da una forte crisi occupazionale. Ne è convinto il Partito sardo d’Azione che accusa la maggioranza di “perdere tempo” attraverso la pubblicazione di un bando che avrebbe la finalità di proporre una rosa di nomi al Ministero e alla Regione per sollecitare la nomina della presidenza del parco. «Non è chiaro su quali requisiti siano stati scelti i tre nominativi indicati, esposti ad eventuali bocciature da parte di chi ha per legge il titolo di nominare il Presidente del Parco, - sottolinea il segretario cittadino - né ci risulta sia mai stata pubblicata una graduatoria dove si potessero vedere i nomi degli altri candidati scartati e i relativi curriculum».
Per il partito dei quattro mori non sono chiare le modalità di scelta giudicate poco trasparenti. Su circa 22mila abitanti solo 12 i candidati. «Non vogliamo assolutamente credere che Porto Torres sia cosi spoglia di figure professionali e competenti, crediamo invece - aggiunge il Psd’Az - nella poca considerazione e fiducia che la stessa popolazione sta ormai riponendo in questa maggioranza che altro non fa che portare questa città nel più totale degrado e abbandono». Per la segreteria del partito sardista sarebbe utile una riflessione sulle condizioni in cui versa l'Asinara «in totale stato di abbandono, con gli immobili in avanzato stato di degrado e colma di spazzatura, problemi idrici e fognari. Si ribadisce la necessità di rivalorizzare i tanti edifici presenti sull’isola e metterli a disposizione di imprenditori e operatori turistici portotorresi».
Per tale motivo il segretario cittadino Ilaria Faedda ricorda al sindaco e alla presidente del consiglio che in data 15 giugno il Psd’az ha portato all’attenzione dell’aula consiliare a nome dei consiglieri Costantino Ligas e Davide Tellini una mozione in cui si chiedeva la rivendicazione da parte del Comune turritano del patrimonio immobiliare, circa 600 immobili inutilizzati, ora a capo della Regione e della Conservatoria e la riperimetrazione del Parco con l’esclusione del borgo di Cala D’Oliva da riconoscere come quartiere di Porto Torres. «Il tutto con lo scopo di valorizzare gli immobili e sfruttarli adeguatamente affinché determinino un importante volano economico per la comunità locale». Nello stesso Consiglio i capigruppo decidevano di erigere un unico documento con la proposta del consigliere 5 stelle Marongiu e riportare il documento in un nuovo consiglio per essere deliberato, «la mozione infatti era stata ben accolta dalla maggioranza, cosa che ancora oggi a distanza di oltre due mesi non è avvenuta – precisa il Psd’Az - pertanto chiediamo di riportare urgentemente l’attenzione su questa mozione, o in commissione come deciso o nuovamente in consiglio affinchè venga votata».
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