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Antonio Sini 21 luglio 2007
Virgilio Gavini ha presentato i “relitti sommersi”ad Alghero
A Fertilia nel Centro di aggregazione “10 Febbraio” sezione dell’Ente Giuliano di Sardegna c’è stata tanta partecipazione
Virgilio Gavini ha presentato i “relitti sommersi”ad Alghero

ALGHERO - Serata dedicata alla cultura, quella offerta ieri a Fertilia dal Centro di aggregazione “10 Febbraio” sezione dell’Ente Giuliano di Sardegna. Organizzata da Fabio Mura e da Nicola Sardu, la serata ha offerto ai numerosi presenti la possibilità di sentire Virgilio Gavini, uno dei più rappresentativi archeologi marini sardi, la cui fama varca la nostra isola. In attività da oltre 30 anni, collabora con la Direzione Generale per i Beni Archeologici, opera per la “Sezione Tecnica per l'Archeologia Subacquea-Stas”. La grande capacità comunicativa di Gavini, ha catturato l’attenzione dei presenti, che hanno vissuto l’incontro proiettati all’interno di un contesto affascinante: il fondo del mare e i suoi relitti. Virgilio Gavini, con un proiettore ha fornito tutta una serie di documentazione di ottimo livello riguardante la presenza di relitti sommersi nella costa della Sardegna, in particolare ad Alghero. E’ stato affermato che l’indagine scientifica si rivolge all'esplorazione dei diversi siti localizzati sia in mare che nelle acque interne, utilizzando le più sofisticate strumentazioni che la tecnologia moderna può offrire. «Ma anche un subacqueo normale – ha affermato Virgilio Gavini - può accorgersi della presenza di un relitto in fondo al mare, ci vuole occhio attento e un po’ di fortuna». Ormai però è assodato che le ricerche svolte in mare si avvalgono anche dell'uso di sonar di profondità e strumenti capaci di rilevare la presenza di metalli e dettagliare la composizione geologica del fondale. Attraverso lo scavo e lo studio dei relitti viene raccolta una ingente quantità di dati relativi alle rotte marine, alle merci trasportate, alla tecnologia adottata dagli antichi nella costruzione delle navi. Lo studio approfondito degli archeologi subacquei- è stato affermato- rende possibile la ricostruzione del quadro socio-economico antico, in relazione al mare concepito come via di comunicazione e di scambio di beni di consumo. Il tema scelto dal relatore, ha dimostrato che la Sardegna offre un grande museo sommerso, e da scoprire c’e davvero tantissimo. Ad Alghero si sono trovati reperti interessanti a Maria Pia, i celebri “relitti del Mariposa”. Da questo sito l’archeologo è partito per mostrare tutta una serie di foto documentali che hanno sbigottito i presenti. Si tratta di relitti che si trovano a non più di 500 metri dalla riva, a un approfondita di 3 metri circa, su un fondo sabbioso, ci sono almeno sei imbarcazioni. Imbarcazioni della fine del ‘600 cariche di legno e la più antica del I secolo a.C. piena di anfore vinarie, provenienti dalla Spagna e da Alicante, che una rotta particolare, portava a Roma via Sardegna, i prodotti più svariati, alimentari, metalli, prodotti derivati dalla coltivazione in cave, oppure nelle miniere. I rilevamenti, anche aerei, hanno mostrato la vicinanza con la terra ferma. Anche Porto Ferro offre reperti di grande rilevanza ai fini dello studio, a 200 metri dalla riva, si scoprirebbero almeno 4 relitti di epoche differenti, compreso uno dei primi del ‘900 che trasportava lime e raspe. Dal centro della spiaggia, a cinquanta metri dalla scogliera, 150 metri al largo,a circa 12 metri di profondità, si vene bene un verricello che sta a un metro e mezzo d’acqua, A Sassari si sta programmando una conferenza del comitato dei “Naviculari Turritani” che prevede la ricostruzione di una nave romana “scala 1:1”, quindi perfettamente navigante, con tecnica costruttiva perfettamente romana. «I romani usavano un tipo di costruzione definita a “guscio portante”- ha afferma Gavini- non a scheletro portante. Per intenderci i romani e i greci costruivano prima la scafo con il proprio fasciame, poi successivamente assemblavano le ordinate. Esattamente il contrario di quanto si fa oggi. Il progetto oggi ha un percorso politico, cioè finalizzato al reperimento dei finanziamenti. L’uso dell’imbarcazione sarà di dapprima di sperimentazione scientifica, poi un utilizzo didattico e turistico». La serata è volta via con grande interesse, il nemico è stato il caldo afoso che ha nesso a dura prova i presenti. Il Centro di aggregazione “10 Febbraio” sezione dell’Ente Giuliano di Sardegna ha ora in programma altre serate dedicate alla cultura, in particolare alla pittura, nei prossimi giorni verrà diramato il calendari delle esposizioni che riguarderanno Sergio Zidda, Alessandro Concas e Antonella Fanny.

Nella foto: Virgilio Gavini durante la sua esposizione



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