M.P.
2 gennaio 2018
In 75 gli eroi per il primo bagno di Capodanno
Continua la tradizione del Tuffo di Capodanno e, grazie agli organizzatori, Gavino Dessì, Pietro Saiglia e Lello Cau giunge alla sua tredicesima edizione con un incremento di iscritti che quest’anno ha raggiunto gli oltre 70 partecipanti.

PORTO TORRES - Continua la tradizione del Tuffo di Capodanno e, grazie agli organizzatori, Gavino Dessì, Pietro Saiglia e Lello Cau giunge alla sua tredicesima edizione con un incremento di iscritti che quest’anno ha raggiunto gli oltre 70 partecipanti. L’appuntamento come sempre è stato rispettato, il conto alla rovescia iniziato alle 11.45 dall’assessora allo sport Alessandra Vetrano è stato però ignorato dal Salvatore Delogu, 85 anni, il più anziano dei temerari che per primo si è tuffato nelle acque gelide del mare di Balai.
Dopo di lui, premiato con un accappatoio, i tanti coraggiosi tra adulti e giovanissimi che si sono immersi nell’acqua senza paura sfidando le temperature basse di questo periodo (15 gradi esterni e 13 gradi del mare). Una tradizione avviata per caso da Gavino Dessì, 67 anni che sottolinea il successo dell’iniziativa, «ogni anno siamo sempre di più» - ha detto – «vuol dire che dare il buon anno alla città in questo modo significa esprimere serenità e speranza a questo paese che in questo momento ne ha molto bisogno». Tra gli audaci anche il sindaco Sean Wheeler e alcuni amministratori 5 Stelle, ma anche tante donne e il segretario Uiltec-Uil di Sassari Giovanni Tavera.
«Se la giornata fosse stata come domenica avremo sbancato – ha detto Pietro Saiglia – ma nonostante il vento di maestrale abbiamo avuto un numero alto di partecipanti». Tanti gli sponsor che hanno voluto aderire e garantire la riuscita dell’evento in una giornata che ha visto la partecipazioni di alcune associazioni come gli scout Cngei per logistica. «Una bella soddisfazione vedere tanto pubblico - ha aggiunto Lello Cau - in una giornata in cui abbiamo ordinato il sole ed è venuto fuori in una baia di Balai che è favolosa perché riparata dal maestrale».
|