Red
23 agosto 2018
Concerti: Elena Ledda a Cabras
Domani sera, la grande voce dell´Isola porterà nell´Anfiteatro di Tharros il sul “Lantias”. Con lei, salitanno sul palco Simonetta Soro (voce), Mauro Palmas (liuto e mandola), Silvano Lobina (basso), Marcello Peghin (chitarre) ed Andrea Ruggeri (batteria e percussioni)

CABRAS - Dopo i grandi appuntamenti con Piero Pelù e Cristiano De Andrè, la stagione dei Grandi eventi di Sardegna concerti, in collaborazione con Rete Sinis e Dromos, si sposta dal Parco dei suoni di Riola Sardo all'anfiteatro di Tharros con l'ultima pluripremiata produzione di Elena Ledda. S’intitola “Làntias” il nuovo progetto discografico di Ledda, protagonista domani, venerdì 24 agosto, alle 21.30, nell’incantevole palcoscenico dell’anfiteatro di Tharros, a Cabras. Frutto di preziose sinergie e collaborazioni che sintetizzano un percorso artistico che spazia dalla Sardegna al mondo, l’album (prodotto dall’etichetta S’Ard music) è un’antologia poetica ispirata alle complesse vicende umane che ci circondano e racchiusa in dodici pezzi, alcuniscritti in sardo da Maria Gabriela Ledda (con la partecipazione di Enzo Avitabile per “De arrùbiu”) e tradotti in musica da Mauro Palmas, Silvano Lobina e Marcello Peghin.
Un disco intenso, in cui musiche e parole viaggiano tra le intricate trame della contemporaneità, senza perdere il legame con le proprie radici. Storie dalle forti tematiche attuali, come quelle che raccontano le quotidiane stragi di innocenti che si perpetuano in ogni parte del mondo (“Ses andau” e “De arrùbiu”), le tragedie dei migranti che affollano i nostri mari (“Cantu Luxis” ed “Arenas”), la violenza che esplode cieca nelle relazioni tra uomo e donna (“Bèni”). Temi che non possono non sfiorare le corde di un’artista come Elena Ledda, artista che da sempre fa del proprio lavoro uno strumento di comunicazione attraverso il quale trasmettere emozioni e offrire spunti di riflessione indicando piccoli lumi (“Làntias”) di speranza. Làntias non tralascia infatti i momenti di gioia della vita, i suoni ed i colori della festa religiosa popolare dove si rivivono sogni e passioni (“Nora”); il richiamo alla semplicità ed alla saggezza dell’antica civiltà contadina, l’evocazione di padri che fungono da guide e maestri per una più sana esistenza (“Làntias” e “Torrandi”); il gioco tra senso e nonsense in una trascinante filastrocca sulla consapevolezza dell’uomo in relazione al suo passaggio sulla terra (“Ca sa terra est tunda”).
Ad impreziosire e completare idealmente l’emozionante itinerario musicale, anche tre splendide canzoni d’amore: “Serenada”, del musicista galiziano Antonio Placer; la “Ninna nanna in re di Bianca D’Aponte”, omaggio alla talentuosissima cantautrice aversana scomparsa all’età di ventidue anni, ed un celebre canto popolare andino, “Ojos azules”. Il progetto artistico, curato da Michele Palmas per S’Ardmusic & Egea, con gli arrangiamenti di Silvano Lobina, ha voluto mettere in risalto il talento e la straordinaria voce di Ledda, nonché il “suono” di un ensemble che dopo tanti anni di musica insieme ha consolidato una propria originale cifra espressiva. In questo contesto si inseriscono i preziosi incontri documentati nel disco, con musicisti come Enzo Avitabile, Luigi Lai, Gabriele Mirabassi e Gianluca Pischedda.
Nella foto: Elena Ledda
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