Red
2 novembre 2018
«La strada Sassari-Olbia continua a fare vittime»
Questo l´allarme lanciato dai rappresentanti della Cooperativa Achantus, che da questa mattina occupano per protesta la sala consiliare del Comune di Olmedo

OLMEDO - «Lotto 6 Scarl Tecnis in procedura, Lotto 2 Scarl fallito, Lotto 5 Tecnis fallito, Lotto 7 Scarl fallito, Lotto 4 Grandi lavori Fincosit contratto rescisso. Questo è il lungo elenco delle aziende appaltatrici che hanno segnato la fine di centinaia di piccole e medie imprese del tessuto produttivo isolano, che con il loro operato hanno permesso la realizzazione delle opere, sin ad oggi eseguite (!!!), dell’arteria (incompiuta) più importante del nord Sardegna e forse dell’intera Isola, che è la Sassari-Olbia. Visto il perpetuarsi del silenzio da parte di Anas, Regione Sardegna e soprattutto dell’azienda che ancora non ci ha pagato, Italiana costruzioni, detentrice degli appalti dei Lotti 3-5-6 della Sassari-Olbia, che continua a perseverare in azioni arroganti e lesive del nostro diritto di essere pagati».
Inizia così la nota dei lavoratori e dei soci della Cooperativa Achantus, che da oggi, venerdì 2 novembre, hanno occupato la Sala Consiliare del Comune di Olmedo, perchè vogliono «rompere questo muro di silenzio e indifferenza nei confronti della perdita di trentadue posti di lavoro», spiegano. Trentadue posti persi tra maggio e novembre di quest'anno tra tra Alghero (otto), Benetutti (uno), Cagliari (due), Olmedo (undici), Oristano (uno), Sassari (otto) ed Usini (uno).
«Ringraziamo il sindaco – sottolineano - la Giunta e il Consiglio comunale di Olmedo che insieme a noi, la Coldiretti regionale e provinciale e il presidente Battista Cualbu, sono vicino a noi e ci stanno supportando in una lotta sindacale nei confronti di quelle aziende che per il massimo profitto stanno devastando un tessuto imprenditoriale e un’economia così fragile come quella del nord Sardegna. La Italiana costruzioni ci deve pagare, perché è nostro diritto ricevere i soldi per i lavori realizzati e contabilizzati da mesi. L’Anas e la Regione Sardegna (Assessorato ai Lavori pubblici) devono garantire che questo accada. La nuova strada Sassari-Olbia – concludono - non è e non deve diventare un cimitero per le imprese sarde».
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