ALGHERO - Sarebbe dovuta essere la giornata decisiva, col via libera definitivo della Commissione
Via al progetto dell'ultimo lotto rimanente per la strada a 4 corsie che collega la città di Sassari con la rivierasca Alghero. Una strada che il territorio, gli imprenditori e i cittadini attendono ormai da più di quindici anni. Per la quale il vecchio Governo Renzi ha destinato circa 150milioni (compresi i fondi regionali) già approvati dall'allora presidente del
Cipe, Luca Lotti, in attesa che vengano messi in sicurezza nei prossimi giorni con legge di bilancio (come annunciato dalla deputata Paola Deiana [
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Ci speravano in tanti, compreso il sindaco presente oggi a Roma per la doppia riunione presso il Ministero delle Infrastrutture e dell'Ambiente e in commissione Valutazione d'Impatto Ambientale. Soprattutto dopo che in questi anni il progetto è rimbalzato decine di volte sui tavoli di Ministeri, Regione, Anas e Cipe. Fino agli ultimi adeguamenti in ingresso ad Alghero (zona Pietraia, in prossimità del Carmine), con l'azzeramento dello svincolo a racchetta troppo impattante e la realizzazione di una serie di rotonde d'innesto alla circonvallazione.
Normale routine, fino a questa mattina. Quando i rispettivi tecnici del Ministero dei Beni Culturali e dell'Ambiente, dicasteri guidati dai due ministri Pentastellati Alberto Bonisoli e Sergio Costa, hanno avanzato la convinzione di ridurre i chilometri di strada rimanenti in direzione Alghero (lotto 1), compresa la bretella per l'aeroporto, a sole due corsie. Posizione difficilmente conciliabile con l'esigenza di completamento dell'arteria già realizzata da Olmedo a Sassari.
Un fulmine a ciel sereno che ha complicato, non poco, le cose. Tanto da far saltare la riunione, successivamente aggiornata per il mese di dicembre. In attesa di capire e leggere le carte ufficiali, quello che pare certo è il quadro decisamente incerto su cui si cammina e si muove la politica romana. Superati da tempo i presunti vincoli derivanti dal Ppr regionale, infatti, un ulteriore stop alla progettazione dilaterebbe ulteriormente i tempi mettendo a serio rischio l'opera ritenuta unanimemente strategica per lo sviluppo socio-economico del nord-ovest dell'Isola. Il primo a prendere le distanze dalla scelta dei due ministeri è proprio Mario Bruno, che sulla decisione di declassare la strada annuncia battaglia.
«Questi vogliono riportare le lancette indietro, di molto. E non glielo permetteremo. Promuoveremo un referendum. Faremo iniziative anche più clamorose, finché non ci ascolteranno e capiranno che le strade non si fanno per aria e che il consumo di suolo per migliorare la vita delle persone, giustificato dai dati di traffico e dalle norme di sicurezza, è un interesse pubblico superiore» ha detto il sindaco Mario Bruno di rientro ad Alghero e confermando che la commissione
Via si esprimerà in dicembre e il Cipe resta l’organismo determinante «che può anche non tener conto di pareri endoprocedimentali». «Mi attendo però il supporto di tutti, di tutta la Sardegna, per una battaglia che dobbiamo vincere».