Red
9 agosto 2019
Meno ettari bruciati, ma il fuoco non si ferma
Secondo i dati presentati dalla Coldiretti Sardegna, stanno diminuendo gli ettari di terreno bruciati (dato più basso degli ultimi dieci anni), ma non la violenza del fuoco. La richiesta dell´associazione di categoria è di «attivare le Misure del Psr e gli altri strumenti»

CAGLIARI - Sono 3.712,85 gli ettari bruciati e 1.732 il numero degli incendi scoppiati in Sardegna a mercoledì 7 agosto. Numeri in ribasso, ma che confermano ancora una volta, vista la violenza data dal vento, da temperature alte e dalla folta vegetazione, che l’agricoltura ed il patrimonio ambientale e boschivo sardo sono sotto attacco dal pericolo roghi e mettendo in serio pericolo oltre che vite umane, patrimoni economici ed uno dei maggiori polmoni verdi. In Sardegna, si contano infatti 1,35milioni di ettari di bosco (oltre 600mila di macchia, 550 di boschi e 200mila circa di pascoli arborati). Per fortuna, la macchina antincendi sarda, grazie al Corpo forestale di Forestas, ai Vigili del fuoco ed al sistema della Protezione civile, si sta dimostrando sempre di più collaudata e pronta a questa emergenza, che ogni anno colpisce la Sardegna e, seppure il numero di incendi è sempre alto, diminuiscono il numero degli ettari interessati.
Lasciando da parte i dati dello scorso anno fuori media per via delle continue piogge (mercoledì si contavano 943 incendi e 1815,46ettari bruciati), nonostante sia una delle estati più calde arrivata dopo le abbondanti piogge primaverili (il che significa la presenza di molta erba) gli ettari bruciati quest’anno sono i più bassi degli ultimi dieci anni, mentre come numero di incendi siamo quest’anno al sesto posto. «Nonostante una macchina antincendio che funziona anche quest’anno le aziende agricole stanno subendo dei danni – evidenzia il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba - in particolare a Siniscola, dove dieci giorni fa sono state danneggiate alcune aziende agricole con perdita di animali, strutture e mezzi agricoli, oltre alle scorte di foraggio ed al pascolo, piante e colture e Dualchi due giorni fa dove invece sono andati in fumo pascoli e sugherete».
Un'ulteriore calamità naturale che va a sommarsi a quelli che, a causa dei cambiamenti climatici stanno costantemente colpendo l’agricoltura sarda: siccità, alluvioni, grandinate, trombe di vento, gelate e nevicate. «E’ fondamentale l’intervento pubblico per sostenere le aziende danneggiate dagli incendi – sostiene il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu - Per questo, occorre stimare velocemente le perdite ed attivare con altrettanta celerità strumenti che possano in parte ristorare le perdite. Uno di questi è il Decreto al quale sta lavorando il Governo Conte per concedere aiuti alle imprese agricole colpite da calamità naturali, tra le quali rientrano a pieno titolo gli incendi. Inoltre, vista l’emergenza di questi giorni, occorre riattivare la misura del Psr, la 5.1.1».
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